20134 – Che se mi guardi da lontano mi vedi il volto, che se mi guardi da vicino mi vedi l’anima. Il progetto che racconta chi è Ortica, il quartiere più piccolo di Milano

20134: un quartiere, infinite storie. Questi cinque numeri potrebbero indicare semplicemente il codice di avviamento postale del più piccolo quartiere di Milano, Ortica, ma, come ben evidenzia il titolo del progetto culturale e del libro che ne deriva, è molto di più, è quel posto “che se mi guardi da lontano mi vedi il volto, che se mi guardi da vicino mi vedi l’anima”. 

Quindi, cosa è Ortica? O, meglio, chi è Ortica? Lo raccontano la fotografa Denise Prandini, la drammaturga Elena Cerasetti e il collettivo artistico Orticanoodles, il cui lavoro corale restituisce in maniera tanto poetica quanto realistica l’anima del quartiere, la sua storia, prima come borgo agricolo e poi come villaggio operaio con le cooperative ricreative, sociali ed edificatrici, caratterizzato da un profondo senso di comunità.

20134 – Che se mi guardi da lontano mi vedi il volto, che se mi guardi da vicino mi vedi l’anima raccoglie i ritratti fotografici di cento persone che abitano nel quartiere o lo vivono ogni giorno impegnandosi in una delle tante associazioni della zona. Volti che si fondono con le case, le strade e i murales dell’Ortica, in una combinazione creativa che restituisce, a chi guarda, il principio che un luogo non è fatto solo di ciò che si vede in superficie, ma di persone e di storie che insieme animano la memoria collettiva. Le donne e gli uomini che, giorno dopo giorno, fanno e sono il quartiere, sono travestiti, hanno elementi posticci, nella volontà di spazzare via ogni sovrastruttura e ogni riferimento. I volti si fanno maschere, in una rappresentazione sincera di un quartiere che, nell’impegno verso la comunità, sa anche cosa significa non prendersi sul serio.

I ritratti ritratti si fanno, poi, opera d’arte pittorica con il tocco di Walter Contipelli del collettivo artistico Orticanoodles; si fondono con le case, le vie e i volti dipinti sui muri del quartiere, in una combinazione ideale che restituisce a chi guarda il principio che un luogo non è fatto solo di edifici e di vie, ma di persone, delle loro storie e della loro memoria. 

Fotografie e opere pittoriche sono, infine, corredate da nove testi poetici firmati da Elena Cerasetti, che invita con parole fuori dal tempo a superare il ponte della ferrovia e osservare il volto e l’anima dell’Ortica. Scrive Serafino Sorace, presidente dell’Associazione OrMe Ortica Memoria: 

«Ne risulta un racconto autentico dell’Ortica, lontano da una narrazione da cartolina. La fusione delle tre diverse arti ne restituisce una visione magica, quasi onirica, ma molto rispondente a un quartiere ancorato al passato e al contempo proiettato verso il futuro, popolato di persone comuni, che hanno a cuore, con i loro pregi e i loro difetti, il luogo che amano vivere.»

Il lavoro, qui presentato in veste di libro, è parte di un progetto più ampio, esposto in 90 opere negli spazi di Sanfaustino5, in occasione dell’inaugurazione, il 24 settembre, dell’omonimo nuovo spazio socio culturale del quartiere, destinato ai cittadini e alle associazioni e aperto a tutta la città, promosso dall’associazione OrMe – Ortica Memoria di Milano e dalla Cooperativa Edificatrice Ortica

Il nuovo centro polifunzionale, che si propone di diventare un punto di incontro per cittadini, artisti e volontari del terzo settore attraverso attività culturali e di aggregazione sociale, si trova in via San Faustino 5 e ospiterà le sedi di diverse associazioni, tra cui OrMe – Ortica Memoria, Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti) e la Società Scacchistica Milanese.

I locali, di proprietà della Cooperativa Edificatrice Ortica, in questi mesi sono stati completamente riqualificati – con il contributo della stessa Cooperativa e la partecipazione al bando “Prossima Impresa” del Comune di Milano – per trasformare lo spazio in un centro di fermento culturale, artistico e associativo aperto alla città. Un luogo di cultura e memoria, dedicato all’arte, in tutte le sue forme, ma anche un punto di ritrovo per chi abita o vive il quartiere, uno spazio di partecipazione e di organizzazione della vita sociale e democratica. Da oggi, lo spazio Sanfaustino5 sarà aperto anche ai singoli e a tutte le realtà culturali o sociali che ne facciano richiesta.

Il centro, che si espande su tre piani ed è stato progettato per un utilizzo comune con un percorso in funzione espositiva, ospita uno spazio per le mostre, un salone destinato a eventi e sala conferenze, il laboratorio del collettivo artistico Orticanoodles e un bistrot gestito da Casa Lodi. All’interno, le pareti riproducono, in parte, i murales dedicati ai temi della memoria, che hanno fatto del quartiere Ortica il primo museo a cielo aperto di Milano.

Luna Protasoni


OrMe – Ortica Memoria di Milano
Associazione di promozione sociale
Via San Faustino 5
20134 Milano
Email: orticamemoria@gmail.com 
Sito: www.orticamemoria.com