Getty Images e l’evoluzione delle licenze di utilizzo

Getty Images ha recentemente comunicato che dal 2020, senza fornire una data precisa, semplificherà il sistema delle licenze. Verranno, sostanzialmente, eliminate le licenze indicate con RM cioè rights-managed in favore di quelle royalty-free, il cui acronimo è RF.

Una migrazione nella quale il fotografo ha di fatto un controllo molto limitato sul modo in cui le sue immagini vengono utilizzate, dal momento che, come riportato nel contratto di utilizzo di Getty Images:
«I contenuti royalty-free concessi in licenza possono essere utilizzati in modo illimitato, in tutto il mondo e a tempo indeterminato, e i prezzi si basano sulle dimensioni del file. […] A tempo indeterminato, significa che i diritti d’uso dei contenuti da parte del Licenziatario non sono soggetti a scadenza. A livello mondiale, significa che i contenuti possono essere utilizzati in qualsiasi area geografica. Illimitati, significa che è possibile utilizzare i contenuti per un numero illimitato di volte. Qualsiasi supporto, significa che i contenuti possono essere utilizzati in formato stampato, digitale o su qualsiasi altro supporto o formato. Non esclusivi, significa che il Licenziatario non ha alcun diritto di esclusiva nell’utilizzo dei contenuti. Getty Images può concedere in licenza gli stessi contenuti ad altri clienti».

La notizia non è stata accolta molto bene dalla comunità fotografica, fortemente limitata nella gestione del proprio lavoro, della propria professionalità, dei propri guadagni. D’altra parte, però, Getty Images ha modificato la propria offerta commerciale, intanto perché il piano royalty-free è di successo, in base a quanto dichiarato da loro stessi, e poi per venire incontro alle esigenze dei grandi acquirenti, quelli che acquistano un numero significativo di immagini e che hanno bisogno di poterle utilizzare su più supporti, senza doversi più preoccupare delle diverse licenze di impiego. Il pensiero va all’editoria periodica che inizialmente pubblica i propri articoli su carta e successivamente sul proprio sito, oppure, contestualmente alla versione cartacea fornisce quella digitale. Con il sistema attuale delle licenze, la fotografia o le fotografie utilizzate per un articolo vanno acquistate più di una volta, una per la stampa cartacea, l’altra per il digitale, in questo caso poi differenziando ulteriormente se per pdf o per web o per social. Con la nuova formula, l’acquisto diventa indipendente dall’output e semmai limitato alla sola grandezza. Un vantaggio che pone fine, tra le altre cose, alle dispute, inevitabili quando un acquirente maneggia numerose immagini ogni giorno.

Con il tempo si capirà se il nuovo modello di offerta risulterà vincente, sicuramente per i fotografi diventa una questione di quantità, mentre per gli acquirenti di qualità.

 

Federico Emmi