Viola Ardone, con la sua opera “Grande Meraviglia,” ci conduce attraverso un viaggio straordinario nel cuore della malattia mentale, tessendo magistralmente il destino di Elba e Fausto Meraviglia, si direbbe in nomen omen. Il titolo stesso suggerisce un programma profondo e suggestivo, e nel corso della storia, emerge chiaramente che l’elemento chiave che percorre il tessuto narrativo è l’amore nelle sue molteplici forme.

La storia di Elba, ambientata nel contesto spietato di un manicomio, assume una luce particolare attraverso gli occhi di una bambina. È questa prospettiva infantile che trasforma le emozioni, le persone e i loro destini, rendendoli meno crudi ma più realistici. L’opera di Ardone si colloca in un periodo cruciale della storia italiana, caratterizzato dai cambiamenti fondamentali nei manicomi sanciti dalla Legge Basaglia.
La Legge 180, nota appunto come Legge Basaglia, rappresenta una pietra miliare nella storia della salute mentale in Italia. Approvata nel 1978, questa legislazione ha sancito la chiusura dei manicomi e ha promosso l’adozione di approcci più umani e inclusivi per il trattamento delle persone affette da disturbi mentali. Questo contesto storico getta una luce nuova sulle vicissitudini dei personaggi rendendo tangibile il cambiamento sociale attraverso la narrazione dell’autrice.
La rivoluzione della Legge Basaglia, così abilmente intrecciata nella trama, riflette il progresso verso una visione più umana della malattia mentale. Ardone ci conduce attraverso la durezza della realtà dei manicomi, esplorando storie di individui che vi entravano non per autentiche patologie psichiatriche, ma a causa di oscure manovre sociali e familiari: mariti che non volevano più le proprie mogli, ragazze madri o figli illegittimi, un universo umano di cui intravediamo la miseria ma anche la grande ricchezza ed è forse questa la Grande Meraviglia l’incrocio di una storia personale con quella della società, delle responsabilità dei singoli e della collettività nei confronti di un “mezzomondo” nel quale riscontriamo tutti i prototipi delle personalità.
La storia di Elba è una storia coinvolgente affascinante in qualche modo l’archetipo di una Cenerentola che invece di combattere con la matrigna e le sorellastre deve combattere con i matti del suo mondo e quando un principe azzurro vuole salvarla da tutto questo orrore che per lei costituisce invece una famiglia protettiva si trova a dover combattere nuovi disagi nel mondo dei “mica matti”. La “Grande Meraviglia” non si limita alla trama principale, ma abbraccia anche la dimensione fantastica di una bambina che analizza il suo mondo attraverso un diario dal taglio medico-analitico. L’amore tra questa bambina e il medico psichiatra che la adotta rappresenta un toccante esempio di paternità alternativa, sottolineando il potere di legami che vanno al di là dei legami di sangue.
L’opera di Viola Ardone con la sua scrittura misurata, efficace e musicale non va solo ad esplorare il cambiamento legislativo, ma si avventura anche nel lato oscuro della malattia mentale attraverso un uso prezioso della poesia, che ci richiama alla vita e alla produzione artistica di Alda Merini, figura emblematica della poesia italiana contemporanea, che ha vissuto personalmente la drammaticità del manicomio e ha offerto uno sguardo penetrante sul lato umano della malattia mentale.
Infine, un elemento straordinariamente suggestivo nel romanzo è l’attenzione dedicata alle immagini e alla fotografia, soprattutto attraverso il giornalista amico di Meraviglia. Il racconto della partita di calcio tra il Paris San Gennaro e il Patetico Madrid o il giorno della neve che segnano momenti fondamentali nel racconto e nelle vite dei personaggi. Con la sua macchina fotografica, egli non solo cattura i momenti di gioco a calcio dei pazienti, ma funge da testimone di una rinascita palpabile e di una nuova normalità che si sta lentamente insinuando nelle vite dei protagonisti. Le immagini documentano con forza e chiarezza il cambiamento in atto, rendendo tangibile la trasformazione che va ben oltre la malattia mentale. Questo focus visivo non solo conferisce un valore tangibile alla narrazione, ma rappresenta un mezzo potente per evidenziare il desiderio di mostrare e immortalare il processo di rinascita e normalizzazione che permea le pagine di “Grande Meraviglia.”
In conclusione, questo libro è una celebrazione della complessità umana, un viaggio che ci insegna che l’amore, la solidarietà e la comprensione sono le forze che possono illuminare persino i periodi più bui. “L’amore è incomprensibile, una forma di pazzia” ed è così che Viola Ardone fa terminare il viaggio del lettore, che porta con sé un bagaglio di nuove emozioni, di volti familiari e di una nuova consapevolezza che non sempre la vita segue strade dritte o consuetudinarie e che ognuno compiendo il proprio destino è interconnesso con quello degli altri che incontra lungo il cammino. La storia di Elba e Fausto si intreccia infatti con la trama della storia sociale, invitandoci a riflettere sulle responsabilità individuali e collettive nei confronti di coloro che sono stati stigmatizzati dalla società. Un’opera che, attraverso la lente della storia e della poesia, lascia un’impronta duratura nel cuore del lettore.
Mariantonia Cambareri
Dettagli
Autore: Viola Ardone
Editore: Einaudi
Collana: Einaudi. Stile libero big
Anno edizione: 2023
In commercio dal: 19 settembre 2023
Pagine: 304 p., Brossura
EAN: 9788806257620