Il Festival Cortona On The Move riapre le porte l’11 Luglio 2020: un incoraggiante segnale di ripartenza

La fotografia non si è mai fermata, è vero, ma rincuora e dà speranza avere la conferma che uno dei più prestigiosi Festival di Fotografia italiana avrà fisicamente luogo, pur nei limiti di quanto imposto dalle norme di sicurezza anti-Covid. 

Stiamo parlando del Cortona On The Move, che apre al pubblico dall’11 Luglio al 27 Settembre.

Durante la conferenza stampa, tenutasi ieri tramite diretta Facebook e Zoom, diversi sono i punti emersi che vorremmo portare alla vostra attenzione, prima di darvi tutte le informazioni del caso (che potrete naturalmente trovare anche sul sito di COTM).

Innanzitutto va lodata la capacità di reazione degli organizzatori del festival, che non solo hanno saputo dare una risposta tempestiva alle limitazioni imposte dalla pandemia che stiamo vivendo, ma, citando Andrea Carloni  (Direttore del Festival) in conferenza stampa, hanno saputo «trasformare una criticità in opportunità». A Maggio di quest’anno, infatti, il COTM, in collaborazione con il main partner Intesa Sanpaolo, ha lanciato il “THE COVID-19 VISUAL PROJECT” una piattaforma online in progress che raccoglie lavori fotografici a tema Covid-19, alcuni commissionati, altri donati dagli autori. Questo progetto, infatti, se da un lato rappresenta una risposta alternativa alle limitazioni imposte dalla quarantena, dall’altro segna una nuova direzione perseguibile anche per il futuro, quella di affiancare alla versione tradizionale e fisica del Festival, un’attività digitale e online.

Il secondo punto che caratterizza il 2020 per COTM  è che il Festival quest’anno ha deciso di presentarsi in Edizione Speciale, dedicando l’intera produzione fotografica al tema della pandemia da Covid-19, ancora in essere nel mondo. In questa decisione ritroviamo in pieno le parole di Michele Coppola, Executive Director, Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa San Paolo: «COTM non è solo un luogo che mostra, ma interroga», così come quelle di Monica Barni, Vice Presidente della Regione Toscana o di Gabriele Gori, Direttore Generale di CR Firenze, che apprezzano entrambi l’edizione imminente per la grande valenza di memoria storica. Il Festival intende raccontare attraverso il Visual Narrative questo momento storico importante, come conferma Arianna Rinaldo, Direttrice Artistica del Festival, che ha presentato in conferenza stampa le mostre presenti in questa edizione.

Proseguendo nel raccontarvi l’edizione 2020, si conferma la grande attenzione dedicata ai giovani talenti ed alla fotografia emergente.

Da un lato, come ci ha raccontato anche Raffaella Curioni, assessora Educazione, Conoscenza, Città universitaria e Sport del Comune di Reggio Emilia, alcuni progetti fotografici in mostra sono stati prodotti nell’ambito del progetto “Cortona Visual Narratives Scholarship”, che rientra nelle attività previste da Fotografia Emergente in Italia, il disegno di gemellaggio tra il Comune di Cortana ed il Comune di Reggio Emilia (sede del noto Festival “Fotografia Europea”), finanziato da ANCI e Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale nell’ambito del bando Sinergie, dedicato al sostegno di gemellaggi fra comuni per lo sviluppo e la diffusione di interventi di innovazione sociale giovanile.

Ci permettiamo di aggiungere che Discorsi Fotografici non può che valutare positivamente la collaborazione tra Comuni sedi di festival fotografici storici ed autorevoli. Il superamento del frazionamento in tante pregevoli e vivaci realtà fotografiche giova senza ombra di dubbio alla Fotografia italiana tutta.

Anche la partecipazione del vincitore del Premio Canon Giovani Fotografi (Davide Bertuccio) conferma l’importanza che il Festival attribuisce alla fotografia dei giovani.

La riapertura di COTM, arrivato al decimo anno, rappresenta una reale ripartenza non solo per gli instancabili organizzatori, ma anche per gli sponsor ed i partner.

Tutti hanno infatti rinnovato la stima per gli organizzatori e per il livello qualitativo della manifestazione così come l’intenzione di restare accanto a COTM anche  in futuro.

Durante la conferenza stampa, Massimilano Ceravolo, Professional Imaging & Marketing Director, Imaging Technology & Communication Group di Canon Italia, oltre a confermare la complicità tecnologica con il Festival (Canon è Digital Media Partner), fa notare come, in un momento certamente difficile per il mercato fotografico, partecipare al COTM, come primo evento dopo il lockdown, ha «un valore simbolico di ripartenza». Canon, peraltro, tramite la sua piattaforma Academy on Air sarà in grado di ospitare presso il Festival momenti di relazione e di attività con opinion leader e racconti da parte dei fotografi partecipanti (a fine Settembre). COTM peraltro rappresenta per Canon anche un momento di ritrovo tra alcuni dei suoi Ambassador (Sessini, Etter).

Il main partner Intesa San Paolo, nelle parole del sopra citato Michele Coppola, si dichiara pronto ad un nuovo triennio di collaborazione con COTM, poiché in piena sintonia con il Progetto Cultura di Sanpaolo, che rivolge sempre più attenzione alla fotografia e al mondo dell’immagine ai quali sarà dedicata, in Piazza San Carlo a Torino, la quarta sede delle loro Gallerie d’Italia. «Immaginiamo una vera committenza condivisa con COTM».

Anche il Sindaco di Cortona, Luciano Meoni, si dichiara soddisfatto di aver potuto sostenere economicamente il Festival pur in quest’anno così difficile e vede nella manifestazione una nuova eccezionale occasione per rivitalizzare Cortona, dopo un periodo di vuoto turistico.

Una novità di quest’anno è la collaborazione con ESA, Agenzia Spaziale Europea, che, dalle parole di Franco Ongaro, Direttore di Tecnologia, Ingegneria e Qualità dell’ESA, afferma: « porta per la prima volta al festival un linguaggio visivo in costante sviluppo, quello della tecnologia impiegata nei satelliti. Franco Ongaro, Direttore di Tecnologia, Ingegneria e Qualità dell’ESA afferma: “L’Agenzia Spaziale Europea innova la tecnologia per espandere la nostra conoscenza dell’Universo e migliorare la nostra vita quotidiana. Con questo progetto portiamo in mostra la nostra visione dallo spazio sia della vita sulla Terra sia dello spazio profondo. Non è solo una vetrina della bellezza dell’Universo, ma è anche uno strumento utile per comprendere e migliorare”.

Non ci resta che lasciarvi alla descrizione delle mostre di questa edizione 2020, come da comunicato dell’Ufficio Stampa del Festival.

Vi ricordiamo che l’edizione si aprirà Venerdì 11 Luglio prossimo, senza inaugurazione, poiché gli eventi sono tutti rinviati nel weekend di chiusura del Festival, dal 24 al 27 Settembre.

Al momento le mostre sono visitabili il Venerdì, Sabato e Domenica presso il Palazzo Capannelli, la Fortezza del Girifalco ed in esterna nel centro storico del borgo.

Gli organizzatori non escludono la possibilità di altre aperture infrasettimanali e di una eventuale proroga della manifestazione nel mese di Ottobre.

Le mostre di Cortona On The Move 2020

Covid on Scene | Alex Majoli | Italia

Alex Majoli ha attraversato l’Italia partendo dalla Sicilia: Roma, Milano, fino al confine con la Slovenia. Nel suo stile teatrale, ogni immagine diventa un’icona. Per chi guarda, il ritorno a un passato-presente che non possiamo dimenticare. Un’opera unica in cui spiccano le sfumature, dove restano incredibilmente attenzione e ascolto. Immagini di un momento che diventa storia dell’umanità, con il suo disumano dolore.

SCENE#3593 L'artista e cantante lirica Laura Baldassarri canta “Lascia ch'io pianga” di Rinaldo di Händel. Sin dal primo giorno del lockdown molti flash mob sono stati organizzati in tutta Italia. Finestre, balconi e altri spazi privati sono stati trasformati in palcoscenici sui quali sono andati in scena musica, canzoni o semplici applausi in onore di tutto lo staff medico. Milano, Italia, 2020 © Alex Majoli/Magnum Photos
SCENE#3593 L’artista e cantante lirica Laura Baldassarri canta “Lascia ch’io pianga” di Rinaldo di Händel. Sin dal primo giorno del lockdown molti flash mob sono stati organizzati in tutta Italia. Finestre, balconi e altri spazi privati sono stati trasformati in palcoscenici sui quali sono andati in scena musica, canzoni o semplici applausi in onore di tutto lo staff medico. Milano, Italia, 2020 © Alex Majoli/Magnum Photos

Lost Capital | Simon Norfolk | Uk

Una Londra deserta durante il lockdown con l’architettura che d’improvviso risplende una volta tolte dalle strade le scorie della vita quotidiana (auto, camion, persone). Gli edifici assomigliano ai progetti stessi dell’architetto: immacolati, definiti. Come in un dipinto di De Chirico le linee diventano definite e lo skyline brillantemente illuminato. Negli scatti di Simon Norfolk c’è una Londra pura e immacolata così come non l’avevamo mai vista.

St Alphage London Wall era una chiesa nella City costruita direttamente sul muro romano che racchiudeva Londinium, quindi anche se la storia della chiesa risale al 1340, le sue fondamenta potrebbero essere datate tra la fine del secondo e l'inizio del terzo secolo. Nel corso degli anni la chiesa ha subito molte calamità e ricostruzioni e oggi appare come un molare marcio in mezzo a un'ortodonzia lucida e finta. Alle ultime indignazioni riversatele addosso dalla Luftwaffe si sono aggiunti gli interventi dagli urbanisti degli anni Cinquanta del secolo scorso. Altri pezzi del vecchio muro romano sono stati incorporati negli edifici bancari adiacenti, come una sorta di patrimonio artistico di lobby. © Simon Norfolk
St Alphage London Wall era una chiesa nella City costruita direttamente sul muro romano che racchiudeva Londinium, quindi anche se la storia della chiesa risale al 1340, le sue fondamenta potrebbero essere datate tra la fine del secondo e l’inizio del terzo secolo. Nel corso degli anni la chiesa ha subito molte calamità e ricostruzioni e oggi appare come un molare marcio in mezzo a un’ortodonzia lucida e finta. Alle ultime indignazioni riversatele addosso dalla Luftwaffe si sono aggiunti gli interventi dagli urbanisti degli anni Cinquanta del secolo scorso. Altri pezzi del vecchio muro romano sono stati incorporati negli edifici bancari adiacenti, come una sorta di patrimonio artistico di lobby. © Simon Norfolk

2METRES: Ritratti mascherati a Ridley Road | Gideon Mendel | UK

Gideon Mendel realizza una serie di ritratti fotografici al Ridley Road Food Market durante il periodo della pandemia di coronavirus e del lockdown. A terra le marcature rosse sulla strada sono state tracciate in seguito alla decisione del consiglio comunale di Hackney di indicare i due metri di distanza sociale consigliati per gli acquirenti. Foto con un’inquadratura costante che catturando le diverse comunità che si sovrappongono in questo spazio, sperando di dare un senso di qualcosa di unico, locale e globale allo stesso tempo.

Ambia Rahman e Khalisur Rahman , casalinga e chef in pensione Ambia: Questa situazione ti impedisce di fare qualsiasi cosa. Passiamo molto tempo in casa e viviamo con i nostri due figli grandi, quindi si sta un po' stretti. Ti senti di voler uscire, ma sai che non puoi. Ho un giardino e mi sento fortunata. Ci sediamo là fuori quando c'è il sole. A volte io e mio marito andiamo a fare una passeggiata. Penso che se le persone portano la mascherina va bene, ma ci sono così tante persone che non la usano. Questa situazione non finirà presto. Vogliamo che finisca, in modo da poter tornare alla vita di prima. Ed è per questo che le persone devono indossare maschere e guanti. Devono essere prudenti, in modo che tutto questo possa finire più velocemente. © Gideon Mendel
Ambia Rahman e Khalisur Rahman , casalinga e chef in pensione Ambia: Questa situazione ti impedisce di fare qualsiasi cosa. Passiamo molto tempo in casa e viviamo con i nostri due figli grandi, quindi si sta un po’ stretti. Ti senti di voler uscire, ma sai che non puoi. Ho un giardino e mi sento fortunata. Ci sediamo là fuori quando c’è il sole. A volte io e mio marito andiamo a fare una passeggiata. Penso che se le persone portano la mascherina va bene, ma ci sono così tante persone che non la usano. Questa situazione non finirà presto. Vogliamo che finisca, in modo da poter tornare alla vita di prima. Ed è per questo che le persone devono indossare maschere e guanti. Devono essere prudenti, in modo che tutto questo possa finire più velocemente. © Gideon Mendel

Turni di vita o di morte | Andrea Frazzetta | Italy

Nel Nord Italia lacerato dal coronavirus, gli ospedali sono diventati la prima linea di una guerra estenuante. Gli ospedali hanno aumentato la capacità delle terapie intensive, riempito interi reparti di respiratori, stipato nei corridoi letti e bombole d’ossigeno. Dottori, infermieri, paramedici e volontari non hanno avuto altra scelta che lavorare giorno e notte, concedendosi pochissimo riposo. Una serie di ritratti realizzati da Andrea Frazzetta ne restituisce la fatica, l’impegno, la passione e i momenti di sconforto. In una parola, la quotidianità. 

Laura Righetti, 30 anni, volontaria presso il personale tecnico soccorritore della Croce Blu di Brescia: “Due mesi fa insegnavo alla scuola elementare, uscivo con gli amici a prendere un aperitivo dopo il lavoro. Ora siamo sempre occupati. Quando entriamo nelle case della gente, li spaventiamo. Erano abituati a vedere le nostre facce, ma ora siamo tutti completamente coperti. È come se fossimo degli alieni”.

Pandemic of Social Inequality | Nanna Heitmann | Russia

Dopo sei settimane di lockdown, a Mosca la gente è a corto di soldi. Quasi la metà della popolazione non dispone di risparmi o ha solo quanto basta per sopravvivere per un mese. Le persone che già vivono in condizioni precarie sono quelle più colpite dalla pandemia. Nanna Heitmann ha visitato diversi enti di beneficenza per capire come il lockdown abbia colpito i più vulnerabili.  La crisi dovuta al coronavirus è più severa a livello globale e probabilmente rappresenta solo l’inizio di una nuova e più grave crisi. 

Nel tendone dell’associazione benefica russo-ortodossa Miloserdi, che ogni giorno sfama i senzatetto. A causa delle nuove norme igieniche solo poche persone alla volta vengono fatte entrare nella tenda. Moltissime devono aspettare fuori fino al loro turno. Mosca, Russia. Maggio 2020 © Nanna Heitmann/Magnum Photos

Locked in Beauty  | Paolo Woods & Gabriele Galimberti | Italia

Come appaiono i musei vuoti e deserti, privi di pubblico? Paolo Woods e Gabriele Galimberti hanno avuto l’opportunità di essere gli unici visitatori ammessi in alcuni dei musei più importanti d’Italia. Una ricerca nella bellezza con la finalità di restituire una nuova luce alle opere d’arte e tirarle fuori dall’oscurità in cui erano immerse. Da nord a sud, dalla collezione egizia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli al David di Michelangelo dell’Accademia di Firenze.

"Galleria d’Italia, Milano. Antonio Canova. Le Tre Grazie. 1812-1817”. © Paolo Woods & Gabriele Galimberti
“Galleria d’Italia, Milano. Antonio Canova. Le Tre Grazie. 1812-1817”. © Paolo Woods & Gabriele Galimberti

The Indispensables | Daniel Etter | Germania

Chi sono le persone che fanno funzionare un paese? COVID-19 ci ha rivelato l’importanza dei lavoratori essenziali, di coloro che producono e consegnano il nostro cibo, si prendono cura della nostra salute e dei nostri figli, di coloro che vengono in nostro soccorso quando ce n’è bisogno. La gente di tutto il mondo, collettivamente, ha applaudito dai balconi infermieri, cassieri, medici e altri lavoratori essenziali. 

Nosa Aikpitanyi, un addetto alle pulizie in un reparto di emergenza della Uniklinik Bonn, posa per un ritratto. Bonn, Germania. 5 maggio 2020. Aikpitanyi, originario della Nigeria, pulisce il reparto di emergenza da più di dieci anni. © Daniel Etter
Nosa Aikpitanyi, un addetto alle pulizie in un reparto di emergenza della Uniklinik Bonn, posa per un ritratto. Bonn, Germania. 5 maggio 2020. Aikpitanyi, originario della Nigeria, pulisce il reparto di emergenza da più di dieci anni. © Daniel Etter

Silenzio | Edoardo Delille | Italia

Firenze, immobile e deserta, durante il lockdown. Piazze e chiese che sembrano uscite da un libro di Storia dell’Arte, dove, perché lo sguardo non si distraesse dall’architettura, le persone venivano cancellate. Nel racconto di Delille un città spettrale nella sua rinnovata bellezza dove sembra di udire il silenzio. Le inquadrature dall’altro ricordano lo sguardo dalla finestra, a cui ci ha abituato l’isolamento casalingo, restituiscono ancora di più il senso stasi e di tempo sospeso.

Piazza della Santissima Annunziata, Firenze, Italia. © Edoardo Delille
Piazza della Santissima Annunziata, Firenze, Italia. © Edoardo Delille

La nuova fine del mondo | Luján Agusti & Nicolás Deluca | Argentina

Il COVID-19 raggiunge l’estremo sud del pianeta provocando conseguenze anche nelle terre piú incontaminate. La causa esatta della malattia ancora non è chiara, ma non c’è dubbio che sia legata alle azioni dannose degli umani nei confronti della natura. Tutto è connesso, e forzare quell’equilibrio è pericoloso. La natura è il nostro rifugio, e la nostra risorsa più preziosa. 

“La nuova fine del mondo” è un documentario ibrido che esplora, attraverso fotografia e video, le tracce create dalla pandemia nella città più a sud del mondo. 

Dalla serie La nuova fine del mondo © Luján Agusti & Nicolás Deluca
Dalla serie La nuova fine del mondo © Luján Agusti & Nicolás Deluca

Next stop | Daniele Ratti | Italia

Gli autogrill italiani come cattedrali nel deserto, come quei ranch sperduti nel nulla delle grandi pianure americane che sembrano aspettare qualcuno che non passa quasi mai, quasi più simili a un rendering che a un luogo reale. Daniele Ratti per nove giorni ha girato le autostrade da sud a nord, da est a ovest, incontrando pochissime auto e ha fotografato una cinquantina di autogrill, questi “non luoghi” che siamo abituati a vedere pieni di gente e che, ai tempi del coronavirus, sembrano aver perso il loro senso. 

A4, Rondissone, Piemonte. © Daniele Ratti_
A4, Rondissone, Piemonte. © Daniele Ratti

Afuera | Luis Cobelo | Spagna

Dalla prospettiva di una terrazza che offre uno sguardo a 180 gradi sulla città, Luis Cobelo racconta il lockdown di Barcellona. Un lavoro video che esplora l’umanità nelle sue nuove abitudini e i nuovi luoghi di incontro e socialità a distanza: tetti, balconi, finestre. Alcuni si baciano o si abbracciano, altri si limitano a parlare, molti fanno qualche tipo di esercizio fisico, guardano l’orizzonte, giocano a palla, prendono il sole, si fanno selfie.  

Dalla serie Afuera © Luis Cobelo
Dalla serie Afuera © Luis Cobelo

COndiVIDendo 19 | Mattia Crocetti | Italia

A causa del lockdown alcune famiglie sono riuscite a riunirsi, magari dopo tanto tempo. Altre sono rimaste separate, con membri isolati in luoghi remoti e lontani dagli affetti. Il concetto di convivenza si è così modificato, creando nuovi rapporti di condivisione forzata, con uso nuovo degli spazi, nuove abitudini, emozioni e paure.  COndiVIDendo 19 è un progetto fotografico e sociale che racconta, in maniera collaborativa, la convivenza dei cittadini italiani durante l’emergenza sanitaria.

Famiglia Cecco Rivolta, Sesto Fiorentino, Italia 2020. © Mattia Crocetti
Famiglia Cecco Rivolta, Sesto Fiorentino, Italia 2020. © Mattia Crocetti

Contingency Plans | Mattia Balsamini | Italia

Secondo le norme imposte dal Governo le attività economiche italiane non essenziali si sono fermate durante l’emergenza dal COVID-19. Quelle considerate non strategiche con reattività, ingegno e spirito solidale si sono rese disponibili a reinventarsi e appoggiare lo sforzo comune. Mattia Balsamini fotografa le eccellenze italiane che hanno deciso riconversioni  industriali repentine, produzioni di emergenza, turni di lavoratori volontari che hanno accettato il rischio di far vivere fabbriche chiuse per creare gel igienizzanti, mascherine, visiere protettive, bombole di ossigeno e respiratori.

Processo di taglio di ogni mascherina prodotta con tessuto non tessuto. 9 aprile 2020. © Mattia Balsamini
Processo di taglio di ogni mascherina prodotta con tessuto non tessuto. 9 aprile 2020. © Mattia Balsamini

Diario: il libretto sanitario di New York | Gaia Squarci | USA

Gaia ritrae uno spaccato di un’esperienza intensamente intima della crisi sanitaria in giro per Manhattan, nel Bronx, nel Queens e Brooklyn. Ben consapevole della complessità e vulnerabilità del sistema di welfare negli Stati Uniti, è testimone in prima persona di quanto le risorse mediche siano compromesse e di come il tessuto di una società disuguale subisca le conseguenze di un’emergenza di questo tipo. Le sue immagini sono accompagnate da annotazioni dal suo diario, che ci avvicinano ai temi affrontati e ci offrono uno spazio di riflessione su questioni che vanno al di là dell’attuale crisi sanitaria.

Michael Keleos, assistente sanitario presso una clinica, torna a casa in metropolitana dopo una giornata di lavoro. Manhattan, NYC. © Gaia Squarci
Michael Keleos, assistente sanitario presso una clinica, torna a casa in metropolitana dopo una giornata di lavoro. Manhattan, NYC. © Gaia Squarci

No Place Like Hope | Michele Spatari | Italia

All’inizio di marzo 2020, con i numeri incalzanti in Cina e in Europa, il Sudafrica ha scoperto il suo Paziente Zero e la frenesia per contenere il panico e la corsa ai rifornimenti sono state affiancate da un inevitabile lockdown. Strade deserte, acquisti compulsivi, panico e coprifuoco. Il sibilo dei veicoli di pattuglia dell’esercito sudafricano e le familiari luci blu della polizia hanno riempito le strade di Johannesburg. Ai margini della società il distanziamento fisico è stato imposto con bastoni e proiettili di gomma sparati a distanza ravvicinata. 

Dalla serie No Place Like Hope 15 © Michele Spatari
Dalla serie No Place Like Hope © Michele Spatari

I sogni di Roma | Mo Scarpelli | Italia

I Sogni di Roma esplora la resilienza della nostra immaginazione nei tempi imprevedibili della pandemia, raccontata dai romani attraverso i sogni che hanno fatto nell’arco di 50 giorni di rigida quarantena. Le voci dei romani in questa serie di cinque cortometraggi ci mostrano un esercizio di sopravvivenza. I sognatori hanno registrato le loro voci da soli, chiusi in casa loro, in una posizione simile a quando sognavano, e a volte subito dopo un sogno. Trasmettono i fatti – immagini, suoni e sensazioni – accaduti nei loro sogni più intensi durante il lockdown. 

"Dal progetto I Sogni di Roma. © Mo Scarpelli"
“Dal progetto I Sogni di Roma. © Mo Scarpelli”

Urtümliches Bild | Silvia Bigi | Italia

Le immagini oniriche sono le protagoniste di Urtümliches Bild. L’autrice rivolge l’attenzione a queste immagini interne, partendo dalla creazione di un archivio dei sogni fatti durante i mesi di confinamento e raccontati da persone provenienti da ogni parte del pianeta, per poi codificarli attraverso un algoritmo di apprendimento automatico – addestrato a produrre immagini sulla base di input testuali. Le immagini, imperfette, surreali, prive di regole figurative e prospettiche, sono frutto della combinazione di archivi e datasets del nostro mondo.

"Dalla serie Urtümliches Bild © Silvia Bigi"
“Dalla serie Urtümliches Bild © Silvia Bigi”

En ce moment | Serena Vittorini | Belgio

“In questo momento, ho paura. Non mi sento sicura. Vorrei sentirti vicina.” È l’incipit con cui iniziano alcuni dialoghi tra Serena Vittorini, protagonista e regista di En ce moment e Ophélie, la giovane donna francese con cui sceglie di condividere il lockdown, mentre tra loro inizia una storia d’amore. Realizzando dei video all’interno di un appartamento di Bruxelles, le protagoniste vivono un’intensa e complessa relazione in cui emergono paure e diffidenze, retaggio dei rispettivi vissuti, trasformando la narrazione filmica in un’opportunità di rileggere le domande esistenziali e i dubbi che le relazioni portano in ogni tempo e a ogni età. 

Dal progetto En ce moment © Serena Vittorini
Dal progetto En ce moment © Serena Vittorini

SEEN FROM SPACE I Earth and deep space

In collaborazione con ESA

Lungo le antiche mura di Via Roma, immagini dei satelliti che osservano la Terra raccontano alcuni aspetti del lockdown: il silenzio della laguna di Venezia per l’assenza di vaporetti, la riduzione della concentrazione di biossido d’azoto in India ed Europa, le flotte di aerei rimasti in parcheggio. Nelle arcate del Teatro Signorelli, immagini satellitari di nebulose e stelle lontane dialogano con quelle dei paesaggi terrestri. Mentre la pandemia da COVID-19 provoca cambiamenti nella nostra vita quotidiana, l’ESA si sta occupando di come lo spazio può aiutare a migliorare la vita sulla Terra. 

L’ESA è l’Agenzia Spaziale Europea attiva in ogni settore dell’attività spaziale, che mette i benefici derivanti dallo spazio a disposizione sia delle aziende sia delle persone nella loro quotidianità. L’ESA sostiene l’esplorazione e l’utilizzo dello spazio a scopi pacifici. Istituita nel 1975, da oltre 40 anni promuove gli interessi scientifici e industriali dell’Europa nello spazio. www.esa.int

Stars Gone Haywire on NGC6302, image of the NASA/ESA Hubble Space Telescope. ©️ NASA, ESA, and J. Kastner (RIT); CC BY 4.0
Stars Gone Haywire on NGC6302, image of the NASA/ESA Hubble Space Telescope. ©️ NASA, ESA, and J. Kastner (RIT); CC BY 4.0

Premio Canon Giovani Fotografi

Il silenzioso battito delle loro mani | Davide Bertuccio | Italia

Davide Bertuccio racconta una vita di oggi, segnata dal passare del tempo e dalle esperienze di un individuo che potrebbero essere quelle di ognuno di noi, con la particolarità che Claudio, uomo di spettacolo e circense, necessita degli applausi che ora non ci sono più.  L’arrivo del COVID-19 rende la sua esistenza ancora più fragile e solitaria, e le immagini messe insieme dal fotografo raccontano proprio questo vuoto. 

Dal progetto “Il silenzioso battito delle loro mani”, vincitore Premio Canon Giovani Fotografi © Bertuccio
Dal progetto “Il silenzioso battito delle loro mani”, vincitore Premio Canon Giovani Fotografi © Bertuccio

Luisa Raimondi