Nel Palazzo delle Paure a Lecco fino al 2 luglio 2023, a cura di Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi Cultural, in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema Museale Lecchese, travel partner Trenord, prende vita il percorso espositivo Futuristi. Una generazione all’avanguardia. All’interno di questo microcosmo futurista, trova posto un olio su cartone di Bruno Munari, Mistero Cosmico (1993), per testimoniare il profondo legame e il debito che l’artista aveva nei confronti di Prampolini e il Futurismo.
Munari nasce a Milano nel 1907, venne definito fin da subito come “figura leonardesca del ‘900” poiché attraverso un grande ingegno riusciva a declinare il suo pensiero in molteplici discipline e arti, come Leonardo da Vinci prima di lui.
Nel 1927 entra in contatto con la figura di Tommaso Marinetti ed Enrico Prampolini che lo introduce al movimento del Futurismo. Anche se molto giovane Munari si distaccherà dagli artisti futuristi per il suo eclettismo e umorismo. Le sue future ricerche manterranno sempre un forte legame con la poetica futurista dell’interpretazione dell’arte come tonalità, ma i suoi studi, non inquadrabili in nessuna categoria, tenderanno verso un’analisi ironica, grazie alla sperimentazione continua di nuovi strumenti di comunicazione. Al centro della sua poetica artistica ritornano i temi della dinamicità, l’interesse per le arti applicate, l’approfondimento di forme e colori che variano secondo un programma prefissato. Successivamente venne introdotto negli ambienti più d’avanguardia in Europa, facendo la conoscenza di personaggi del calibro di Hans Arp, Tristan Tzara, i maestri del Bauhaus e gli esponenti del Surrealismo e di De Stijl. Fondò il Movimento Arte Concreta (MAC) e viene riconosciuto ancora oggi come uno dei più grandi maestri del Design italiano. Il suo stile sviluppò un forte senso giocoso, ancora legato ad una profonda radice futurista ma libero da qualsiasi influenza; cerca di offrire al mondo oggetti utili non solo in senso materiale, ma anche intellettuale ed estetico.
Questa mostra si concentra sull’esperienza futurista, nelle sue molteplici espressioni, attraverso le opere dei suoi più celebri rappresentanti, da Giacomo Balla a Luigi Russolo, da Gino Severini a Enrico Prampolini, da Filippo Tommaso Marinetti ad Antonio Sant’Elia, da Fortunato Depero a Tullio Crali e molti altri ancora.
Questo percorso, ideato e programmato dalla Direzione del Sistema Museale Urbano Lucchese, è il secondo di cinque appuntamenti di Percorsi nel Novecento. La sua progettazione e realizzazione è stata affidata a ViDi Cultural che analizzerà la scena culturale italiana nelle prime sei decadi del XX secolo fino a novembre 2024. Durante questa esperienza potrete assistere alla messa in scena, nelle sue diverse declinazioni, di uno dei movimenti di avanguardia più importanti d’Europa e che ha contribuito all’affermazione della cultura italiana nel mondo.
Alice Basili