Intervista a Lisa Borgiani

Il tuo percorso artistico abbraccia uno spettro abbastanza ampio di forme d’arte e spesso ha incontrato l’architettura, quanto secondo te l’architettura è più arte o più scienza?

Per me arte significa ricerca e per creare c’è bisogno di curiosità, immaginazione. Ho esplorato diverse forme d’arte, dalla fotografia alle installazioni tridimensionali, è bello continuare a stupirsi, credo sia il segreto di molte cose.

C’è una combinazione e un legame molto forte che unisce arte e scienza, in particolare nel mondo contemporaneo dove l’arte sembra non avere più confini. E’ interessante vedere questo dialogo e capire come le arti si influenzano.

©Lisa Borgiani – Italia verticolata, elaborazione digitale, coll. privata
©Lisa Borgiani – Italia verticale, fotopittura su dibond, coll. privata

Si veda anche il video Italia verticale, 3D Animation, April 2010 in collaboration with The University of Georgia, USA – Dept. of Theatre and Film Studies 

Secondo te per un artista, quanto è importante il percorso formativo e di apprendimento, tanto sulla storia delle arti maggiori e minori, quanto più specificatamente sulla scienza della percezione e comunicazione visiva?

Credo che il processo psichico della percezione provenga e dipenda da diversi fattori, dalla fase di apprendimento, alla ricerca, il contesto, la sensibilità e dalle singole storie di ogni di noi ed è ciò che caratterizza l’unicità dell’individuo. La comunicazione visiva è la sua espressione.

©Lisa Borgiani – Generation of algorithms, elaborazione digitale; collezione privata
©Lisa Borgiani -Metropolitain, Paris, fotopittura su dibond, collezione privata
©Lisa Borgiani -Metropolitain, Paris, fotopittura su dibond, collezione privata

L’incontro con l’artista Massimo Nidini è una tappa importante del tuo percorso. Negli anni della vostra collaborazione hai mai pensato che saresti potuta restare diciamo “dietro la sua ombra”?

Massimo Nidini è stata una persona fondamentale nella mia vita e sono felice di proiettare parte della sua ombra nel mio percorso. Le persone lasciano la loro traccia, lo trovo bellissimo, il vero senso di vivere.

Foto e pittura di e su contesti architettonici iconici, quasi esasperandone forme e possibilità di movimento, potrebbe far pensare ad un nascosto omaggio all’architetto futurista Antonio Sant’Elia. Invece, nelle opere del progetto “Luminous Brand Soul” omaggi e ripercorri le composizioni di Fernand Leger. Ad oggi, secondo te, quanto bisogno abbiamo ancora di contrapporci o richiamare forme d’arte o artisti di un passato neppure troppo lontano? Ritieni che il confronto sia valido come studio e conoscenza all’interno di un percorso per poi andare verso una propria strada? 

E’ stimolante rivisitare e dialogare con le opere del passato in forma contemporanea, cambiano i mezzi e i risultati. Se alla base c’è un’idea originale e innovativa esplorare e omaggiare i grandi artisti del passato è un po’ come farli rivivere. Mi sembra giusto!

©Lisa Borgiani -Il valore e il mantenimento dei rapporti sociali, omaggio a Legér, elaborazione digitale + fotopittura su tela, collezione privata
©Lisa Borgiani -Ponte molle su Tevere, omaggio a Piranesi, elaborazione digitale + fotopittura su carta Hahnemühle, collezione privata
©Lisa Borgiani -Ponte molle su Tevere, omaggio a Piranesi, elaborazione digitale + fotopittura su carta Hahnemühle, collezione privata

Da qualche anno ormai ti stai dedicando alle installazioni in e su spazi esistenti, progettati da figure importanti di quello che fu il M.I.A.R. (Movimento Italiano Architettura Razionale), intercettando il dialogo tra spazio interno, spazio esterno, intendendo come spazio esterno anche gli elementi naturali che possono entrare in gioco fuori dalle pareti. Da quale necessità artistica è nata questa idea e perché su opere di architettura razionale?                                                     

L’architettura razionalista, con le sue forme così pulite e lineari, nella sua semplicità e completezza, mi ha dato la possibilità di entrare e confrontarmi con quelle linee. Le mie installazioni create con reti (materiale di scarto che ho scelto per la sua leggerezza, flessibilità e trasparenza) dialogano con l’architettura esistente, utilizzando i punti -di ancoraggio- già presenti nello spazio per costruire la forma.

Da qui è iniziato lo studio sul movimento delle installazioni esterne generato dagli agenti atmosferici (vento, sole, acqua…); è veramente emozionante vederle cambiare forma ogni volta e in modo inaspettato! L’intera architettura cambia! Così ho iniziato la serie intitolata “L’imprevisto incontra il razionalismo”.

©Lisa Borgiani - L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, isola Comacina, 2018
©Lisa Borgiani – L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, isola Comacina, 2018
©Lisa Borgiani - L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, isola Comacina, 2018
©Lisa Borgiani – L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, isola Comacina, 2018
©Lisa Borgiani - L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, isola Comacina, 2018
©Lisa Borgiani – L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, isola Comacina, 2018
©Lisa Borgiani - L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, isola Comacina, 2018
©Lisa Borgiani – L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, isola Comacina, 2018
©Lisa Borgiani - L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, isola Comacina, 2018
©Lisa Borgiani – L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, isola Comacina, 2018

Le reti che vediamo nelle tue opere ed installazioni, ricordano da una parte le “nuvole di punti”, la rappresentazione vettoriale tridimensionale di spazi ed oggetti, dall’altra le più tradizionali reti e nasse da pesca, cosa ti ha portata ad usare questo tipo di materiale sfruttando i punti di forza del già costruito?

Esattamente la nuvola di punti! E’ proprio da qui che inconsciamente sono partita: scegliere quei punti di tensione (così poi definiti dall’architetto Alessandro Colombo che ha scritto diversi testi e pubblicazioni su questi miei lavori) mi consente di costruire la forma della rete (di natura senza forma) per dialogare ed interagire con l’architettura.  Sul sito www.lisaborgiani.com si possono vedere i lavori.

©Lisa Borgiani -L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, Villa Leoni, 2019
©Lisa Borgiani -L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, Villa Leoni, 2019
©Lisa Borgiani -L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, Villa Leoni, 2019
©Lisa Borgiani -L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, Villa Leoni, 2019
©Lisa Borgiani -L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, Villa Leoni, 2019
©Lisa Borgiani -L’imprevisto incontra il razionalismo, installazione, Villa Leoni, 2019

Stai portando avanti il progetto “What is Europe to you?” dove ti esprimi artisticamente attraverso la fotografia. Puoi parlarci di questa idea, di come è nata e come la stai sviluppando?

“What is Europe to you?” nasce dall’esigenza di darmi una risposta sul significato di Europa. Dopo diversi anni ho pensato di trovarla chiedendolo direttamente ai cittadini europei. Così è iniziato il mio primo viaggio ad Atene insieme alla giornalista Marta Ottaviani e i primi 45 ritratti ai cittadini ateniesi: studenti, artisti, professori, macellai, intellettuali, imprenditori, immigrati, pensionati sono ritratti mentre rispondono tutti alla stessa domanda: 

What is Europe to you? 

Un ritratto in bianco e nero e una parola chiave riassumono il loro sentimento nei confronti dell’Europa. Immagine e parola creano un dialogo nel quadro di una riflessione legata alle storie delle singole persone che compongono la comunità.

Ad oggi ho realizzato 250 ritratti tra Milano, Atene, Roma e Berlino.

L’abbinamento tra foto e testo crea di fatto un lavoro al limite del “multimediale” o perlomeno “multi linguaggio”: qual è il motivo dietro questa scelta?

Mi piace molto la definizione di linguaggio multimediale. E’ interessante cercare di capire come cambia e come si evolve nell’arte.

La mia idea è quella di creare una interazione tra il ritratto e la parola di ogni singolo individuo per poi farli dialogare con gli altri dell’intera comunità. Un gioco tra immagini, parole, sentimenti, storie, luoghi e contesti diversi ma uniti in unico collage.

©Lisa Borgiani -Mostra a Villa Vigoni, 2021
©Lisa Borgiani – Mostra a Villa Vigoni, 2021
©Lisa Borgiani - Mostra a Villa Vigoni, 2021
©Lisa Borgiani – Mostra a Villa Vigoni, 2021
©Lisa Borgiani - Mostra a Villa Vigoni, 2021
©Lisa Borgiani – Mostra a Villa Vigoni, 2021
©Lisa Borgiani - Mostra a Villa Vigoni, 2021
©Lisa Borgiani – Mostra a Villa Vigoni, 2021

Quanto il ritratto in bianco e nero che fai alle persone intervistate credi si rifletta nella didascalia? In altre parole: cerchi un nesso o prima scatti il ritratto e poi chiedi, lasciando che siano i lettori di entrambe le cose (foto e didascalia) a trovare nesso?

Cerco sempre di scattare il ritratto nel momento in cui il soggetto risponde alla mia domanda per trasmettere il suo sentimento in quella immagine: la gioia, l’odio, lo stupore, la speranza, l’indifferenza, l’ironia…

Ritratto e didascalia si completano.

©Lisa Borgiani -What is Europe to you?_Atene, 2019
©Lisa Borgiani -What is Europe to you? Atene, 2019

Come scegli le persone da ritrarre e brevemente intervistare?

Inizialmente parto da una mappatura generale della città: cerco di esplorare zona diverse (da quelle centrali a quelle più periferiche) per dare un’idea complessiva del contesto, l’ambiente in cui il cittadino viene ripreso, i suoi abiti, i suoi modi e tutto il resto.

Il format è sempre lo stesso: domanda-risposta-ritratto- nome-professione e sentimento nei confronti dell’Europa.

©Lisa Borgiani -What is Europe to you? Roma, 2021
©Lisa Borgiani -What is Europe to you? Roma, 2021

Perché la scelta del bianco e nero e del formato prevalentemente verticale?

Il bianco e nero è l’anima del ritratto, non voglio in questo caso che i colori siano elementi di disturbo in modo da focalizzare l’attenzione solo sul soggetto e la sua parola. Il formato dipende dalle condizioni (spesso improvvisate e immediate) in cui mi trovo a scattare.

Come scegli i luoghi in cui realizzare il tuo lavoro?

Dipende.  A volte scelgo le città che mi interessano più in quel momento o nel caso di particolari ricorrenze (ad esempio sono stata a Berlino in occasione del 30° anniversario della caduta del muro e ad Atene per le elezioni parlamentari)

Ora però sono costretta a scegliere in base delle restrizioni.

©Lisa Borgiani -What is Europe to you? Milano, 2020
©Lisa Borgiani -What is Europe to you? Milano, 2020

Quando pensi la tua ricerca potrà definirsi esaurita?

Le ricerche non si esauriscono mai perché da un piccolissimo dettaglio può nascere il lavoro di una vita intera. In particolare in questo progetto che sto portando avanti a 360° ci sono molti campi interessanti da indagare: la condivisione, la partecipazione, l’individualità nella comunità, il dialogo tra ritratto e parola, gli aspetti sociali e geografici, la delicatissima sfera delle emozioni, il link tra cittadini e Istituzioni e molti altri…

©Lisa Borgiani -What is Europe to you? Berlino, 2019
©Lisa Borgiani -What is Europe to you? Berlino, 2019

Il tuo è un editing “in the making”?  Lo trovi più adatto al tuo lavoro? Quali vantaggi ha rispetto ad una scelta delle fotografie solo al termine del lavoro? O piuttosto tutti i ritratti sono inseriti nel lavoro?

Cerco sempre di adattare il mio lavoro al mio modo di essere. Quindi non ho regole stabilite a priori se non l’obiettivo. Durante il percorso ci sono sempre piccole (o grandi…) deviazioni, scoperte, curiosità, incontri che ti portano a considerare e a rivalutare anche altri aspetti.

Ad esempio l’incontro con gli studenti del Master in Digital Strategy del Politecnico di Milano ha dato una svolta alla ricerca digitale che avevo in mente per dare la possibilità a tutti i cittadini europei (anche quelli che non potrei mai raggiungere) ad esprimere il loro sentimento europeo anche on-line. Il grandissimo Franco Vaccari chiarisce bene nella sua ricerca artistica il concetto di occultamento dell’autore e di partecipazione attiva dei soggetti.

Quali saranno le tue prossime attività in questo insolito 2021?


Per me il 2020 e in particolare l’inizio del 2021 è stato un periodo molto creativo e ricco di stimoli. Sono nate nuove collaborazioni, proposte e idee. Forse è proprio vero che l’arte dà il suo meglio nei momenti più difficili…
Al momento ho in corso la mostra al centro culturale italo-tedesco per il dialogo europeo a Villa Vigoni (le date di riapertura al pubblico si trovano sul sito ufficiale).
Sono lieta di esporre in un’unica mostra i ritratti che ho realizzato a Milano, Berlino, Roma e Atene nello spazio ex Fornace a Milano come evento collaterale del MIA Photo Fair 2021. L’esposizione, a cura di Gigliola Foschi, sarà aperta dal 22 settembre al 4 ottobre.
Inoltre stiamo organizzando le prossime attività con diverse Istituzioni in Italia e in Europa anche in occasione del 9 maggio 2021, Festa dell’Europa.
Sono entusiasta della nuova collaborazione con Ashtart Consultancy, agenzia di management culturale che, in partnership con il Master in Digital Strategy del Politecnico di Milano Poli.Design, si occuperanno dello sviluppo digitale del progetto.
Si prospetta un anno molto vivace, il tema Europa è sempre più importante!

©Lisa Borgiani -What is Europe to you? Collage
©Lisa Borgiani -What is Europe to you? Collage
©Lisa Borgiani -What is Europe to you? Collage
©Lisa Borgiani -What is Europe to you? Collage

Il sito di What’s Europe to you?“.

Luisa Raimondi

Si ringrazia per la gentile collaborazione Manuela Olivieri