La fotografia è in Fujifilm. GFX100S II e X-T50

Nell’evento del 16 maggio 2024, in una mattinata piovosa, nel cuore di Milano, Fujifilm Italia ha presentato, immediatamente dopo la presentazione australiana, due nuove fotocamere: la GFX100S II e la X-T50, e con esse due nuove ottiche: il super tele medio formato GF500mm F5.6 R LM OIS WR, un 400mm circa su sensore Full Frame, e lo zoom XF16-50mm F2.8 4.8 R LM WR. Non si è parlato solo delle novità fotografiche, ma anche del nuovo assetto aziendale italiano con le due nuove realtà FUJIFILM Italia S.p.A. e FUJIFILM Healthcare Italia S.p.A. Ne ha parlato principalmente Guglielmo Allogisi che dal 01 aprile 2024 è diventato il nuovo Chief Operating Officer (Direttore Generale) FUJIFILM Italia S.p.A., sottolineando come la divisione aziendale “è una scelta strategica dettata dalla necessità di rendere flessibile e elastica la risposta del business all’esigenza del mercato”. Il mercato medico e quello dell’immagine sono differenti, hanno obiettivi differenti, questo implica che anche le strategie di sviluppo, di comunicazione e via dicendo, sono differenti; pertanto, l’idea di Fujifilm è quella di permettere alle due società di lavorare in piena libertà, esprimendo ognuna le proprie potenzialità, mantenendo comunque un’identità comune. Guardando poi ai numeri, è saltato subito agli occhi il salto che Fujifilm intende fare nei prossimi tre anni nel mercato delle fotocamere digitali, andando di fatto a raddoppiare il numero di vendite, proponendosi di diventare uno dei primi tre marchi nel mercato delle mirrorless, di consolidare ed espandere la Serie X con il lancio di nuovi prodotti, di rafforzare il segmento GFX, di allargare il segmento video.

GFX100S II

In effetti, la strategia sta dando i suoi risultati, Fujifilm ha improvvisamente visto crescere i volumi di vendita delle sue fotocamere digitali, trainate dal modello, diventato recentemente iconico, della fotocamera a lente fissa X100. Ci sono voluti cinque aggiornamenti prima che un gran numero di persone venisse “contagiato” dalla filosofia Fujifilm: prima la fotografia, poi la tecnologia. Secondo Malcolm Gladwell, i cambiamenti sociali, come l’improvviso successo di vendita di una macchina fotografica, obbediscono alle stesse leggi delle epidemie per cui dopo un certo periodo, più o meno lungo, il passaparola arriva a una soglia, oltre la quale si ha l’effetto valanga. Gladwell definisce la soglia: Tipping Point o punto critico. Quello che è avvenuto con la X100, molto probabilmente accadrà anche al segmento più importante delle fotocamere Fujifilm, quelle con sensore medio formato che hanno attualmente nella GFX100 II il modello di punta. Non c’è dubbio che aver preferito affiancare ai sensori APS-C quelli medio formato, si sta rivelando una scelta vincente e a ribadire questa strategia c’è la commercializzazione di due nuovi modelli: la X-T50, APS-C per l’appunto, e la GFX100S II, medio formato.
Entrambe le fotocamere ereditano le ultime caratteristiche di punta dei rispettivi segmenti, ma allo stesso tempo introducono due novità, apparentemente marginali, che potranno rivelarsi vincenti per Fujifilm nell’ambizioso obiettivo di allargare la platea di utenti.

Fujifilm X-T50

Come detto, la Fujifilm X-T50 ha tutte le caratteristiche dei modelli superiori, da quello immediatamente vicino, la X-T5, fino ad arrivare alla X-H2 e X-H2s limitatamente ad alcune funzioni. Il corpo è compatto e leggero, pesa circa 438gr e al suo interno ha il sensore “X-Trans™ CMOS 5 HR” da 40,2 megapixel retroilluminato, il processore di immagine “X-Processor 5” e lo stabilizzatore di immagine a cinque assi, fino a 7,0 stop. Non manca neanche il sistema di messa a fuoco cosiddetto intelligente, in grado di riconoscere i diversi soggetti, come autovetture, animali, aerei e via dicendo. Prevista, inoltre, la tele conversione digitale in camera, con la possibilità di ingrandire le immagini di 1.4x e 2x. Come è per il modello precedente, anche la X-T50 si differenzia dalla X-T5 per tutta una serie di caratteristiche secondarie che giustificano la differenza di prezzo, a partire dalla mancanza del doppio slot fino alla durata della batteria.

Parlando con Riccardo Scotti, come è consuetudine in queste occasioni in cui vengono presentati nuovi prodotti, gli abbiamo rivolto due domande proprio sulla più importante novità che caratterizza la X-T50, la ghiera delle simulazioni pellicola, per la prima volta su una fotocamera Fujifilm.


Perché una ghiera dedicata alle simulazioni pellicola, cosa ha convinto Fujifilm a adottare questa soluzione?

Il target di utenza di questa macchina fotografica è molto affezionato ai concetti che sono alla base di Fujifilm: trasportabilità e leggerezza. Chi utilizza questi prodotti ha sempre la possibilità di fare comunque un RAW e di gestirlo successivamente, ma allo stesso tempo vuole avere anche lo scatto pronto; quindi, il piacere di sfruttare una simulazione pellicola per ottenere il risultato che vuole nel momento in cui scatta. Possiamo vederla sotto due ambiti: di comodità di uso, perché la ghiera permette di cambiare pellicola velocemente; filosofico, perché questa fotocamera è proprio Fujifilm.

Qual è il valore aggiunto di questa ghiera?

Questa ghiera induce ad usare di più le simulazioni pellicola, rende più consapevoli che ci sono e sono pronte per essere usate. Essendo a portata di dita, c’è un rapporto diretto con le simulazioni pellicola, che è davvero il DNA Fujifilm.


La vera novità di questo nuovo modello, ma più in generale rispetto a tutte le fotocamere della Serie X, come stavamo dicendo, è la ghiera per la scelta della simulazione della pellicola, che sostituisce quella tradizionale PASM, consentendo in questo modo all’utente di passare facilmente tra le diverse simulazioni della pellicola, vero punto di forza di Fujifilm, senza staccare l’occhio dal mirino. Oltretutto, anche la X-T50 riceve in dote la ventesima e ricercata pellicola REALA ACE. Introdurre una ghiera per il cambio della simulazione pellicola, sembra una cosa da poco, ma proietta Fujifilm verso un mercato più vasto, di sicuro andando a intercettare ulteriormente quei tanti giovani appassionati dalla fotografia analogica e già affascinati dallo stile Fujifilm. Il poter apprezzare il piacere della vecchia scuola analogica attraverso un prodotto che ha la migliore tecnologia del momento, è un’esperienza che affascina chiunque e certamente selezionare la pellicola con una ghiera, oltre che immediato, è quanto di più vicino, in una macchina digitale, all’azione di cambiare un rullino.
Tre colorazioni differenti, alle tradizionali Black e Silver, si aggiunge Charcoal Silver. La proposta commerciale si articola in questo modo:

  1. X-T50 Body 1.529,99 €
  2. X-T50 KIT XC15 45mm 1.679,99 €
  3. X-T50 KIT XF16 50mm 1.929,99 €
GFX100S II

Fujifilm GFX100S II

Anche la GFX100S II eredita molte delle caratteristiche della GFX100II, a partire dal sensore da 102 megapixel il “GFX 102MP CMOS II”, ma che in questo caso non è HS, dal processore di immagine “X-Processor 5”, dal rilevamento del soggetto basato sull’intelligenza artificiale, sistema di messa a fuoco che raggiunge la velocità in scatto continuo di 7,0 fotogrammi al secondo, dallo stabilizzatore di immagine interno su cinque assi che arriva a otto stop; il tutto in un corpo leggero e compatto che pesa 883gr incluse batteria e scheda di memoria, rendendo la GFX100S II la più leggera della serie. Proprio il peso è la caratteristica di punta di questa fotocamera, più leggera del 15% circa rispetto alla GFX100 II. Miniaturizzare una fotocamera medio formato, per quanto possibile, significa avvicinarsi significativamente alle dimensioni di una fotocamera Full Frame, con tutte le implicazioni del caso, a partire dall’innegabile vantaggio di avere un sensore più grande, un’immagine tridimensionale, una gamma dinamica più ampia. Fujifilm con la GFX100S II sceglie di rinunciare all’anima ibrida per rivolgersi ai fotografi puri, che siano dei professionisti o degli amatori, ma comunque amanti del singolo frame, ragionato, atteso, ricercato. Mancano tutte le caratteristiche video del modello superiore, rendendola di fatto un prodotto poco adatto a produzioni cinematografiche professionali.
Nell’esperienza di utilizzo, per quanto limitata all’utilizzo in una sessione di presentazione, si apprezza comunque la leggerezza e per coloro che vengono dalle reflex digitali, la GFX100S II è anche più piccola nelle dimensioni. Diversamente, il file RAW generato è grande, ma estremamente versatile, in termini di ritaglio e sviluppo. Sistema di messa a fuoco automatico rapido, in linea con quanto dichiarato, la distanza con le più piccole Full Frame, ma non per questo meno costose, in diversi ambiti fotografici, è annullata, al costo di 5.595,00€ questa nuova GFX100S II rappresenta un’alternativa valida alle fotocamere con sensore più grande di un APS-C.

GFX100S II – Ritaglio

A margine, abbiamo chiesto a Riccardo Scotti:
Da un punto di vista concettuale, con l’esperienza maturata in Fujifilm in questi anni, è possibile creare una fotocamera medio formato a ottica fissa che ricalchi la più iconica X100?

Da un punto di vista tecnico non è una cosa semplicissima, ma non è neanche una sfida impossibile. Certamente il successo di X100VI ci sta facendo capire che c’è un’utenza, non più di nicchia, che desidera utilizzare fotocamere di questo tipo; quindi, vediamo in futuro cosa succederà.

La rinnovata scelta di concentrarsi sulla fotografia è ben accolta e farlo anche con una fotocamera medio formata rafforza la vocazione di Fujifilm di mettere al primo posto la Fotografia. Non prevale la tecnologia, portata al limite e quindi esasperante, ma i prodotti vengono sviluppati per lasciare spazio alla creatività, alla fantasia, alle idee, alle persone. Fujifilm ha una sua strada, se la concorrenza è nella fotografia, al contrario, la fotografia è in Fujifilm.

Federico Emmi