Vania Colasanti è una giornalista con una spiccata sensibilità, molto appassionata del suo lavoro, persona di notevole entusiasmo, coinvolgente narratrice e soprattutto romana di grande simpatia. Dalle sue parole vogliamo conoscere la storia del primo fotoreporter italiano, Adolfo Porry-Pastorel. Gli ha dedicato un libro, intitolato “Scatto matto. La stravagante vita di Adolfo Porry-Pastorel, il padre…
Continua a leggereVisual journalism. Conflitti. Identità. Impegno.
La guerra in Ucraina ha segnato un punto di non ritorno nel campo del fotogiornalismo? Cosa sta cambiando e cosa lo era già dopo l’ingresso di nuove tecnologie e la crisi dell’editoria del 2008? Si è aperta l’era del visual journalism? Questa sono le domande sottese alle interviste di 17 fotografi di varia nazionalità e…
Continua a leggereKodak: una storia di geni, visionari e sliding doors – Seconda parte
Gli esperimenti di Eastman avevano come obiettivo l’uso di un supporto più leggero e flessibile del vetro. Il primo approccio di Eastman fu stendere l’emulsione fotografica su carta rivestita con uno strato di gelatina insolubile fotosensibile, quindi caricare la carta in un portarullo, da usare sulle macchine fotografiche al posto dei supporti per le lastre…
Continua a leggereA Sebastião Salgado il Sigillo delle Città di Milano in occasione della presentazione della mostra Amazônia.
Nella cornice di Sala Alessi di Palazzo Marino giovedì 2 marzo 2023 è stato consegnato dall’assessore alla cultura di Milano Tommaso Sacchi il Sigillo della Città a Sebastião Salgado con la seguente motivazione: “Uno dei più grandi fotografi contemporanei ha saputo portare all’attenzione del mondo intero il linguaggio diretto ed evocativo delle immagini su temi…
Continua a leggere“Cerco di smembrare quello che ho davanti agli occhi per cercarne il significato”. Intervista a Carola Allemandi.
Carola Allemandi nasce a Torino nel 1997. Dopo essersi diplomata al Liceo V. Gioberti a indirizzo Linguistico si iscrive alla facoltà di Psicologia che abbandona durante il primo anno per dedicarsi alla fotografia. Frequenta i corsi tenuti da Mosè Franchi nella sua città e avvia una collaborazione che dura circa tre anni presso lo Studio…
Continua a leggereThis Must Be The Place. Le fotografie istantanee di Andrea Tonellotto
Andrea Tonellotto, già noto ai lettori di Discorsi Fotografici (qui l’intervista che gli fece Mirko Bonfanti, il nostro Capo Redattore), è in mostra, fino al 25 marzo, presso la galleria Glenda Cinquegrana Art Consulting (intervistata per DF lo scorso mese, qui). Intitolata This Must Be The Place, l’esposizione raccoglie più di quaranta lavori fra polaroid…
Continua a leggereKodak: una storia di geni, visionari e sliding doors – Prima parte
Questa è una storia sulla quale si potrebbe fare un film, un storia che parla di uomini geniali e visionari, di innovazione e grande successi, ma purtroppo anche di miopi scelte di mercato che hanno portato a grandi fallimenti. Se in alcuni momenti di questa storia, le cose fossero andate in modo diverso, la fotografia…
Continua a leggere“Aedificante. Cantiere. Cultura. Persone. Futuro”. Il saper fare in mostra alla Fondazione Stelline con Giacomo Albo
Fino al ventisei febbraio 2023 è in corso alla Fondazione Stelline di Milano “Aedificante. Cantiere. Cultura. Persone. Futuro”, mostra del lecchese Giacomo Albo nata da un’idea dell’imprenditore edile Giuseppe Taramelli con la curatela di Angelo Dadda. Trentadue immagini in bianco e nero mostrano il paesaggio di cantiere come luogo di narrazione di strutture, di persone, di saper…
Continua a leggereNostos. Intervista a Pamela Barba
Pamela Barba, pugliese, classe 1985, è una fotografa indipendente. Si interessa principalmente di fotografia sociale, documentaristica e didattica. È molto attiva anche sul fronte delle associazioni che si occupano di fotografia. È autrice di libri e reportage. Come e quando è iniziata la tua storia personale della fotografia? Credo che chi affronta la fotografia in…
Continua a leggerePornomiseria. Il potere dell’immagine documentaria
È possibile dare vita a un’immagine che possa evitare forme di documentarismo in cui, da una parte, il potere preserva se stesso e costruisce la propria verità, e dall’altra crea prassi paternalistiche, in grado solo di alimentare quella che i due registi colombiani Luis Ospina e Carlos Mayolo definivano “pornomiseria”? Un’immagine, insomma, che parli di…
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