Dall’11 Marzo e sino al 23 Ottobre 2022 finalmente anche in Italia potremo ammirare le fotografie di Sabine Weiss, mancata solo pochi giorni fa nella sua casa a Parigi.
Presso i Tre Oci a Venezia verrà infatti presentato il più importante tributo alla sua fotografia con più di 200 fotografie, tra le quali diverse inedite, come la serie dedicata ai manicomi e realizzata durante l’inverno 1951-52 in Francia nel dipartimento dello Cher.
L’esposizione “Sabine Weiss. La poesia dell’istante” ripercorrerà tutta la sua carriera, dagli esordi nel 1935 fino agli anni ’80 per raccontarci il suo approccio fotografico riflesso nelle parole della stessa autrice: «Per essere potente, una fotografia deve parlarci di un aspetto della condizione umana, farci sentire l’emozione che il fotografo ha provato di fronte al suo soggetto.»


Nata il 23 Luglio 1924 a Saint-Gingolph in Svizzera, Sabine approda giovanissima alla fotografia e dopo l’apprendistato presso dei fotografi di Ginevra, nel 1946 si dirige a Parigi e diventa l’assistente di Willy Maywald, tedesco, specializzato in moda e ritratti. Quando sposa Hugh, da cui prende il cognome con cui la conosciamo, intraprende la sua personale carriera fotografica.
È in particolar modo alla fotografia degli anni ’50 che si dedica il nucleo principale della retrospettiva veneziana, momento fondamentale nella vita della fotografa poiché coincide con l’entrata nell’agenzia Rapho, su raccomandazione di Robert Doisneau nel 1952. Dal 1953 le sue fotografie appariranno sulle più importanti riviste e giornali internazionali, come “Picture Post”, “Paris Match”, “Vogue”, “Le Ore”, “The New York Times”, “Life”, “Newsweek”. Nello stesso anno parteciperà anche alla mostra “Post War European Photography” al MoMA di New York e nel 1954 l’Art Institue di Chicago le dedica una personale importante. Nel 1955 tre suoi scatti saranno selezionati per la celeberrima mostra itinerante “The Family of Man” scelti dall’organizzatore Edward Steichen.

Dal ’52 al ’61 la Weiss collabora a grandi nomi come William Klein, Henry Clarke e Guy Bourdine per Vogue, realizzando una serie di vivaci fotografie a colori.
Una parte del percorso espositivo della mostra riguarderà i suoi ritratti a famosi personaggi: scultori, attori, pittori e musicisti.
Non solo, egli scatti in mostra, la Sabine ci racconterà anche l’America raggiunta nel 1955 sul transatlantico “Liberté”, in particolare New York e la su vita brulicante. Da notare che molte delle immagini vengono esposte solo oggi, per la prima volta in Italia, in occasione di questa retrospettiva.
L’esposizione ci mostrerà anche i lavori che la Weiss realizza dagli anni ’80 all’età di sessant’anni, durante i suoi viaggi in Portogallo, India, Birmania, Bulgaria ed Egitto.

Oltre alle fotografie sarà possibile anche vedere alcuni estratti da film a lei dedicati (“La Chambre Noire” del 1965, “Sabine Weiss” del 2005 e “Il mio lavoro come fotografa” del 2014), nei quali la fotografa racconterà la sua vita e la esperienza artistica.

La mostra è a cura di Virginie Chardin e sarà accompagnata dal catalogo pubblicato da Marsilio Arte con testi della curatrice e di Denis Curti, direttore artistico della Casa Tre Oci.
Luisa Raimondi
Casa dei Tre Oci
Fondamenta delle Zitelle 43, Giudecca, Venezia
Vaporetto
Fermata Zitelle
Da piazzale Roma e dalla Ferrovia: linea 4.1 – 2
Da San Zaccaria: linea 2 – 4.2
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