“A Robert Frank adesso mando questo messaggio: tu sai vedere.” Jack Kerouac scrive nel 1958 una delle introduzioni più belle che siano mai state scritte per un libro fotografico. La scrive per “Gli Americani”, opera assoluta di Robert Frank (1924-2019), che segnò l’avvio della rivoluzione del genere del reportage, della narrazione degli Stati Uniti, del…
Continua a leggerePercorsi
La fotografia e il mistero (III): gli spettri
In questo mondo i morti non ci toccano, non possono farlo. Quasi non esistono se non sotto forma di idea, di ricordo, di visite confuse durante il sonno. Non hanno bisogno di farsi sentire: appaiono nei gesti che si compiono quotidiani, nella scelta delle parole da usare, di colpo trasformati nel passato, il tempo divenuto…
Continua a leggereDal fotogiornalismo alla prima persona singolare. Ovvero: da sé all’altro
Il Festival della Fotografia Etica e L’ora senza ombre Il fotogiornalismo appartiene a un linguaggio visivo a cui tutti siamo abituati, forse addirittura assuefatti. È un tipo di immagine di cui sappiamo già tutto, al punto di sapere cosa aspettarci quando se ne parla o ci viene mostrato in mostre o libri. Ѐ quel genere…
Continua a leggereLa fotografia e il mistero (II): Antonio Biasiucci
Si diceva di un mondo celato alla vista, nello scorso articolo di Percorsi: un mondo che doveva rivelarsi al buio, toccandolo, per trasformarsi in immagine. L’estraneità può incarnarsi in molti modi, avere molte vesti: è tutto ciò che sappiamo esistere senza comprenderlo, qualcosa che agisce in noi ma che non possiede una sostanza unica nel…
Continua a leggereLa fotografia e il mistero (I): Evgen Bavčar
Premessa alla prima serie dei Percorsi intitolata “La fotografia e il mistero”. Sono dell’opinione che uno dei grandi fattori che determinano il fascino della fotografia sia il suo porsi di fronte al mondo sempre come se questo fosse un’entità estranea con la quale dover fare i conti attraverso lo sguardo. Il fotografo, d’altronde, altro non…
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