Pete Mitchell, soprannominato Maverick, mette alla prova i suoi limiti dopo essere stato il migliore pilota della marina. Chiamato ad addestrare un gruppo di giovani piloti per una missione estremamente pericolosa, deve affrontare il suo passato e un trauma non superato.
Il sequel di “Top Gun” (1982) è un action movie che ha il merito di avere una splendida fattura per quanto concerne la fotografia e il montaggio ma che non spicca il volo a causa di una sceneggiatura avvitata su sé stessa e che ricalca le storture del primo film attualizzando alcuni aspetti al 2022.
Tom Cruise, produttore del film, ha visto la sua carriera rilanciata in modo sbalorditivo dopo gli stupefacenti incassi in tutto il mondo.
Negli U.S.A è stato un film che è piaciuto moltissimo soprattutto perché in un periodo storico di crisi e di depressione ha consentito agli americani di ritrovare il mito di una nazione che riesce a superare i suoi problemi e a ritornare a essere vincente.
Qui in Europa se volete vedere un film d’azione per staccare il cervello può essere un film adatto.
Io continuo a trovarlo un film non riuscito.
PRO:
LA FOTOGRAFIA
Il Dop (direttore della fotografia) Claudio Miranda, premio oscar per “The Life of Pi”, e il regista Joseph Kosinski hanno girato l’impossibile.
L’idea generale è il realismo: il minor uso possibile di luci artificiali e CGI.
La scelta è quasi sicuramente dovuta a una volontà di Cruise produttore. Cruise utilizza pochi effetti speciali anche nei suoi film della serie “Mission Impossible”.
Prima delle riprese ci sono stati mesi e mesi di esperimenti e camera test.
Miranda è salito su un L 39 Albatros con Cruise per provare di persona cosa voglia dire volare su aerei di quella tipologia e capire come utilizzare le mdp (macchine da presa).
Le scelte sono dovute a scelte produttive e di marketing. Il Marketing del film ha convinto il pubblico di quanto sia più realistico ed emozionale un film che non utilizza la CGI.
NOTA A MARGINE: Questa è chiaramente una cosa assurda. Si pensi a esempio a un film come “Forrest Gump” e come la sua CGI “invisibile” sia perfettamente integrata e porti avanti con successo il carico emotivo del film.
Miranda sapeva che gli attori avrebbero girato le scene in veri aerei da guerra e sarebbero stati davvero soggetti alla G-Force. Quindi si voleva catturare il viscerale effetto dei voli ad alta velocità sul volto umano per creare una connessione sensoriale con il pubblico.
La camera usata è:
la SONY VENICE 2 (6k)
Posizionata nel seguente modo:
(più che posizionata dovrei scrivere posizionate, dato che ne sono state utilizzate 6 per aereo)
Per posizionare le camere è stato tolto hardware non necessario da due aerei.
Il posizionamento che si vede sopra permette di filmare anche sopra le spalle degli aviatori.
È stato utilizzato anche un Withstand Shock perché le vibrazioni erano oltre i 7.5G
Le Lenti:
Danny Ming, Top Focus puller, ha fornito la lista: “SIGMA FF High Speed PL mount primes, Master Primes dal 65mm e oltre per coprire Full Frame, Voigtlander e ZEISS Loxia E-mount primes nella cabina di pilotaggio; zooms FUJINON Premista FF 28-100; zooms FUJINON Premier 18-85, 24-180 e 75-400 con estensori IB/E Optics; lente fissa Canon 150-600 (modificata per Full Frame).
L’unità aerea e Shotover hanno utilizzato 20-120, 85-300 e 25-300 FUJINON Cabrios.”
Miranda ha detto che ha voluto utilizzare grandangoli per mostrare Cruise al centro ma anche il terreno ai lati. Normalmente il grandangolo ha il difetto di allungare le persone se si spostano di lato, ai margini, ma dato che i piloti sono in mezzo l’effetto non c’è.
Gli aerei utilizzati per le riprese:
Boeing F/A 18E/18F Super Hornet
Miranda ha cercato il più possibile di utilizzare la luce naturale.
Il girato alla fine era questo:
IL MONTAGGIO
Eddie Hamilton, l’Editor, guardava i giornalieri con il regista tutti i giorni e decidevano quale girato funzionava e quale andasse rigirato.
Gli sono serviti circa tre mesi solo per mettere in fila la parte della missione finale in cui Maverick guida la sua squadra negli stretti canyons in territorio nemico.
Un problema che ha incontrato è stato che le riprese degli interni degli aerei sono state girate mesi prima delle riprese esterne e quindi si è dovuto immaginare i pezzi mancanti per creare un canovaccio di montaggio.
Per la sequenza di football, che dura due minuti, aveva a disposizione ben undici ore di girato.
Ha avuto l’aiuto di due co-editor: Stephen Mirrione e Chris Lebenzon (che era co-editor anche del primo film).
Questa la Timeline:
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CONTRO:
LA SCENEGGIATURA
La storia è banale. L’unica cosa in più che ha come struttura rispetto alla versione del 1986 è che Maverick ha un “flaw”, un difetto, una colpa da superare. Niente di più. Sinceramente un po’ pochino. I personaggi sono un po’ più caratterizzati ma non di molto.
A causa del Marketing non è stato possibile scegliere un paese contro cui combattere e non sappiamo contro quale nazione i piloti vadano in missione. Non sono veri e non sembrano essere un vero pericolo.
La storia d’amore secondaria è anch’essa banale. Vediamo anche una delle scene di sesso a letto più ridicole di sempre; ma è possibile che ormai sia diventato impossibile far vedere non dico del sesso simulato ma un nudo? Anche il nudo maschile ormai è precluso.
L’unica scena scritta veramente bene è questa:
(non la commento per non farvi spoiler)
Principalmente il difetto della sceneggiatura è di essere basica; alcune potrebbero vedere la cosa come un pregio ma a me sembra un po’ troppo semplice.
LA RECITAZIONE
Qui proprio non ci siamo. Il problema è che Tom Cruise recita Tom Cruise. Non c’è mai la capacità di farsi personaggio. Questo è il difetto più grosso del film. Gli altri attori non sono male ma Cruise è troppo MEGASTAR Hollywoodiana per ormai essere un attore al servizio del suo personaggio.
Il suo personaggio ha 57 anni e non ha nemmeno un capello bianco. La credibilità si perde subito.
LA FOTOGRAFIA
Per maggiore realismo Miranda e Kosinski hanno deciso di lasciare l’immagine delle camere che si intravede, se si fa molta attenzione, sul casco dei piloti. Il che è una cosa assolutamente senza senso. La CGI viene usata per ricreare il velivolo sperimentale e non si capisce perché non si possa togliere il riflesso delle camere.
LA REGIA
Le scelte sono ridotte a zero. Un film dove non si sente la presenza del regista. Certo ci sono sicuramente molte scelte concordate con il dop e l’editor ma non ci sono sequenze o scene memorabili per scelte registiche.
Il film è perfetto dal punto di vista tecnico, con tutte le maestranze che lavorano al massimo delle loro capacità, tuttavia “Top Gun: Maverick” si dimostra un film che non emoziona soprattutto perché la parte più propriamente artistica non lo regge, quasi come se non ci fosse quell’impalpabile che è l’aria e che consente a ogni aereo di restare in volo.
Manca l’Arte e noi restiamo, purtroppo, a terra.