Ma dove sono appese queste chiavi?

Normalmente le chiavi si appendono ad un portachiavi che si trova vicino alla porta. Quando rientro a casa appendo le mie chiavi ad un portachiavi di legno di pino. Mi piace sentire l’odore del legno, mi fa subito sentire a casa. Chiudo la porta e mi sento al sicuro.

Quando ho visto queste chiavi appese in un posto insolito mi è subito venuto in mente che ci sono persone che non si sentono al sicuro perché non hanno più la propria casa.

Queste chiavi sono state appese dagli Aquilani sulle transenne che delimitano la zona rossa della loro città a seguito della protesta del 20 febbraio 2010.

Ho visitato il capoluogo abruzzese il 5 luglio 2012 partecipando alla “Lunga marcia per L’Aquila”. Questa manifestazione aveva come scopo quello di far riportare l’attenzione su questa città colpita dal terremoto del 2009. Dopo gli interventi d’emergenza, infatti, il centro storico è ancora da ricostruire. Inoltre questa manifestazione faceva parte di un progetto più grande denominato “Stella d’Italia”. Tale progetto si proponeva di ricucire idealmente il nostro Paese attraverso un incontro di persone provenienti da varie parti d’Italia al fine di recuperare un’unione dopo anni di divisioni territoriali e sociali.

In questa immagine ogni chiave rappresenta una famiglia senza casa e una casa senza famiglia. Ogni chiave rappresenta una storia spezzata che lo Stato non ha ancora ricucito. Queste chiavi sono appese come le storie delle persone che rappresentano.

Mi ha colpito il fatto che ad ogni chiave sia stato messo un diverso portachiavi. È un gesto umano per esprimere la propria identità personale, al contrario dello Stato che ha trattato il terremoto de L’Aquila solo facendo riferimento a numeri dimenticando che dietro questi numeri ci sono vite umane.

Queste chiavi appese rappresentano un gesto di rabbia e disperazione degli Aquilani nei confronti del governo e di chi rideva nella notte del 6 aprile 2009.

Per quanto tempo queste chiavi resteranno appese in questo strano posto? Domanda senza risposta visto che queste chiavi non hanno più una porta da aprire.

La visione di questa immagine mi lascia una domanda aperta: “Perché delle persone sono state costrette a fare questo gesto quando chiedono solo un loro diritto?”

Daniele Ciuffa

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