Anche quest’anno, data soprattutto la natura del premio fotografico più ambito nel fotogiornalismo, il WPP annuncia finalisti che raccontano le situazioni più difficili che le società intorno al pianeta stiano vivendo.
Migrazione forzata, rivolte al sistema politico, guerre interminabili, difficoltà sociali e contrasti tra il mondo benestante e distaccato, che muore di overdose, ed il resto del pianeta che fatica a trovare una speranza nel domani. Ma anche sport, natura, storie personali di esseri umani che raccontano la quotidianità o un giorno speciale, un compleanno, l’attesa di un bambino sotto un regime che vieta la gravidanza, il vestito della festa.
Al seguente link del WPP si possono visionare tutte le foto finaliste, nelle relative categorie, ognuna accompagnata da un breve testo di presentazione e a volte dalle specifiche di scatto, che a quanto pare ancora sono reputate importanti per comprendere in toto una fotografia.
Come da fonte ANSA, i giudici hanno esaminato 78.801 fotografie di 4.738 fotografi prevenienti da 129 Paesi nell’anno 2018. Tre gli italiani finalisti: Marco Gualazzini con Almajiri Boy, Lorenzo Tugnoli con il suo reportage sulla crisi in Yemen e Daniele Volpe che ha immortalato il cambio di vita dei residenti intorno al Volcán de Fuego dopo l’eruzione del 3 giugno scoro. L’esposizione internazionale World Press Photo tornerà a Torino quest’anno. Sarà la terza volta, la seconda all’interno dell’ex Borsa Valori di via San Francesco da Paola.
Silvio Villa