La pellicola è stata per lungo tempo l’unico modo per fare fotografia. Ha permesso a molti, professionisti e amatori, di registrare e archiviare ricordi, eventi, avvenimenti, tanto in bianco e nero, quanto con a colori. Le generazioni più vecchie certamente ne ricordano il profumo o il suono di avanzamento tra un frame e l’altro. Poi c’era lo sviluppo, in camera oscura, oppure consegnando il rullino a un service di stampa. Infine, il digitale ha messo fine ha tutto questo, trasformando il fotografare in una esperienza digitale, numerica, non più analogica, per questo, probabilmente, impersonale.
È certamente finita la pratica della fotografia a pellicola su grande scala, relegata ormai a una nicchia esigente e in parte curiosa di sperimentare il modo di fotografare di un tempo. Rimangono però i negativi, lasciati lì a memoria di un tempo andato, spesso nelle soffitte o nelle cantine. In questi casi la soluzione è la stampa oppure la digitalizzazione tramite uno scanner. La prima opzione, poco apprezzata dalla generazione digitale, può essere un limite, è un ritorno alla carta, ma impedisce la condivisione immediata. Lo scanner diventa la via più facile da percorre e anche la più funzionale, perché non solo trasferisce l’immagine da un formato fisico a uno digitale, ma permette anche di sfruttare a pieno la tecnologia di sviluppo di un software, senza perdere la possibilità di stampare. La bontà della scansione è tutta nella lampada, quindi a meno di non avere negativi che possano dare un contributo significativo alla storia della fotografia, uno scanner piano di medio livello è sufficiente per poter archiviare i propri negativi digitalmente.
Un’altra opzione, meno ingombrante, senza pretese di qualità eccellenti, ma orientata alla pratica della trasformazione di un negativo in una immagine digitale, l’ha fornita recentemente la storica KODAK.
Il KODAK Mobile Film Scanner è un apparecchio dalle dimensioni molto contenute, che funziona con due batterie AA, compatibile con i negativi 35mm in bianco e nero, a colori e con le diapositive. Praticamente è una scatola, da assemblare, realizzata in cartone pesante, dove è presente la retroilluminazione al led e sulla quale viene poggiato lo smartphone che tramite applicazione permette di controllare tutta la fase di scansione dallo schermo del telefono, con la possibilità di ritagliare, ruotare e regolare l’immagine. Una volta acquisito il negativo è ovviamente possibile condividerlo in tutti i modi attualmente conosciuti, come semplice allegato in un messaggio o su ogni social network.
Come detto lo scopo del KODAK Mobile Film Scanner non è quello di ottenere immagini digitalizzate di altissimo livello, è semplicemente un modo comodo e economico per poter trasferire, a livello base, sul proprio telefono ogni negativo 35mm. È un viaggio nella memoria divertente, tra l’altro considerata la pratica di antichizzare con i filtri le immagini scattate direttamente con lo smartphone, recuperare un vecchio negativo è un modo originale di mostrare il vecchio. Per tutte le informazioni di compatibilità hardware e software dello smartphone, fare riferimento al sito della KODAK.
Federico Emmi