Tra Memoria e Verità: Esplorando “Il Vento Conosce il Mio Nome”

Isabel Allende, una delle voci più acclamate della letteratura contemporanea, ci regala un’altra opera straordinaria con “Il Vento Conosce il Mio Nome”. In questo romanzo, Allende intreccia abilmente le storie di Samuel Adler e Anita Diaz in un vortice di emozioni, colpi di scena e scoperte che affascinano e catturano il lettore sin dalle prime pagine.

Le vicende di Samuel e Anita così lontane nel tempo si fondono in un presente che raccoglie l’eredità degli anni del nazismo in Austria e dell’emigrazione dal Salvador, lo sguardo del mondo è quello di bambini sradicati che vengono allontanati dai propri affetti e dalla propria famiglia per aver salva la vita.
Ognuno di loro porta con sé il proprio bagaglio di speranze e dolori, Samuel è un bambino ebreo di sei anni che perde il padre durante la notte dei cristalli quando la sua vita cambia per sempre, la madre lo fa partire per l’Inghilterra per salvarlo dalle deportazioni.
Inizia così per Samuel una nuova fase della sua lunga vita che lo vedrà passare da vittima a salvatore quando incontrerà Anita, una bambina ipovedente di sette anni che con la madre fugge dal Salvador negli Stati Uniti per sottrarsi a una situazione violenta, ma il loro arrivo coinciderà con la nuova politica di immigrazione che prevede la separazione famigliare, così Anita si troverà sola in un paese sconosciuto e si rifugerà con la sua bambola in un mondo fantastico, Azabahar, dove riesce a parlare anche con la sorellina morta nell’incidente che a lei ha provocato il danno alla vista.

Nella trama fitta e coinvolgente anche gli oggetti dei personaggi hanno un parallelismo: Samuel si tiene stretto al suo violino e ai sentimenti di incertezza e solitudine mentre Anita si aggrappa alla sua bambola per sfuggire dal dolore, dalla paura della separazione e dall’incertezza del futuro.
Sono vite strappate, segnate da dolori profondi e incurabili che però riescono a ricucire i loro strappi unendo le loro strade grazie anche all’incontro con Selena Duran che metterà tutte le sue forze per aiutare Anita a ritrovare sua madre.

Uno spaccato di colore e arte ci viene offerto come un cameo nel personaggio della moglie di Samuel Adler, Nadine LeBlanc, un’artista che stravolse la vita tranquilla del musicista e gli regalò una nuova prospettiva e un futuro in cui credere. Nadine ci regala anche uno spaccato di Berkeley negli anni settanta e ci porta nel mondo “Hippie” che ha segnato il suo percorso artistico, lei era affascinata dai dipinti Haitiani e riuscì a realizzare le sue opere tessendo tele sgargianti che divennero vere opere d’arte, ma il suo tessere fili non era solo per realizzare arazzi ma anche per aiutare i rifugiati negli Stati Uniti ed è proprio questo filo che porterà poi Anita, ormai orfana, da Samuel.

“Il Vento Conosce il Mio Nome” è un libro che si presta alla riflessione e all’ispirazione, offrendo al lettore diversi piani di lettura, intima e politica, ci racconta di drammi personali inseriti in contesti storici passati o presenti che condizionano le vite degli esseri umani, ci parla di razzismo e immigrazione, del legame tra i luoghi e le persone, della realizzazione della vita che è sempre sorprendente e di come nessuno si possa salvare da solo.
Con la sua prosa coinvolgente e le sue storie avvincenti, Isabel Allende conferma il suo status di maestra della narrazione, regalandoci un’altra opera indimenticabile di amore, sradicamento e speranza, da aggiungere al suo ricco repertorio.


Mariantonia Cambareri

Dettagli

Autore: Isabel Allende
Traduttore: Elena Liverani
Editore: Feltrinelli
Collana: I narratori
Anno edizione: 2023
In commercio dal: 12 settembre 2023
Pagine: 320 p., Brossura
EAN: 9788807035753