A una settimana dall’inizio delle Olimpiadi di Parigi 2024, Canon ha annunciato ufficialmente l’attesissima mirrorless EOS R1 e con il numero uno, Canon identifica il prodotto di punta. A partire dalla iconica F1 del 1971, fino ad arrivare alla EOS 1 che, modello dopo modello, ha permesso all’azienda nipponica di passare prima dalla pellicola al digitale, poi di diventare leader e di consolidare la sua leadership nel segmento professionale. Non c’è bisogno di ricordarlo, ma avere una fotocamera Canon con il numero uno rappresenta il sogno di ogni fotografo e fotografa.
L’attesa era enorme: già durante il lancio della EOS R3, gran parte della stampa chiedeva informazioni sul modello di punta, la cui uscita si credeva fosse imminente. Canon, al contrario, grazie alla sua grande esperienza e maturità, ha scelto di non cedere alla frenesia della competizione, preferendo posticipare l’uscita al momento più opportuno, per ragioni di sviluppo, di offerta e anche commerciali. Non si tratta, pertanto, di numeri e caratteristiche tecniche, né di seguire la concorrenza, ma di onorare e rispettare una tradizione.

“A chi si rivolge a questa fotocamera EOS R1? Principalmente al professionista e nello specifico il professionista che si trova a gestire quei contesti dove meno si ha controllo della situazione che si sta fotografando. Quindi: il fotografo di sport, il fotografo di natura, il fotografo di reportage, cioè tutte quelle situazioni dove la luce può essere problematica e quello che ci troviamo a dover fotografare è assolutamente un’incognita, dove non abbiamo assolutamente modo di avere alcun tipo di controllo.”
Stefano Catalani, Imaging Technologies Product Specialist, è la persona molto cordiale e gentile con la quale negli ultimi anni ho parlato delle caratteristiche tecniche delle fotocamere Canon. Ci siamo incontrati prima del lancio per scoprire, vedere, toccare la EOS R1 e subito siamo entrati nel vivo, non poteva essere diversamente, una chiacchierata che si è presto trasformata in un’intervista. La voglia di raccontare questa fotocamera è stata così forte che all’inizio non ho avuto neanche bisogno di fare le domande, ci ha pensato direttamente lui. D’altra parte, utilizzare un prodotto con largo anticipo, farlo negli eventi più seguiti come il calcio o la formula uno, e non poterne fare parola con nessuno, credo sia davvero faticoso. Ho apprezzato molto la spontaneità con cui, prima di entrare nel vivo, mi ha voluto ricordare con orgoglio che Canon nel 2024 festeggia i 35 anni dalla nascita della EOS-1, lasciando sottintendere che la EOS R1 nel guardare al futuro non dimentica la sua storia, ponendosi anch’essa in continuità con la tradizione delle fotocamere scelte dai professionisti.




Sono loro, dunque, tutti quei fotografi e quelle fotografe che lavorano nello sport o nel fotogiornalismo a beneficiare principalmente della EOS R1. La macchina è stata sviluppata intorno alle loro esigenze e Canon ha realizzato una fotocamera capace di essere estremamente efficiente sotto il profilo della messa a fuoco automatica, della velocità, dell’affidabilità e della durata. Il prodotto finale continua a essere una fotocamera, ma concettualmente è qualcosa di più. Per la prima volta i fotografi e le fotografe hanno tra le mani un oggetto che guarda la realtà in maniera diversa, di conseguenza anche le sue caratteristiche sono diverse. Con la EOS R1 Canon ha lavorato al di fuori della fotocamera per renderla unica e aprire la strada a una nuova mentalità tecnologica.
Nell’approccio tradizionale, abbiamo un campo da gioco, può essere di calcio, da pallavolo, da basket, da tennis, la fotocamera è sviluppata per mettere a fuoco il soggetto, seguirlo, anche con l’aiuto del riconoscimento del soggetto, e restituire una fotografia di ottima qualità. Nel nuovo approccio Canon, a partire dalla EOS R1, la fotocamera mantiene le sue tradizionali funzioni, ma introduce anche una tecnologia avanzata, in grado di affrontare e risolvere problematiche o imprevisti precedentemente trascurati. Questi aspetti, all’apparenza insignificanti, al contrario trasformano profondamente il fotogiornalismo e l’approccio editoriale all’uso delle immagini.
La EOS R1 ha un sistema di messa a fuoco automatica AF di tipo cross-type, in patica il sensore Dual Pixel CMOS AF è stato completamente riprogettato: all’interno di ogni gruppo di quattro pixel RGGB, la disposizione del Dual Pixel viene ruotata di 90 gradi su uno dei due pixel verdi, lungo tutto il sensore d’immagine. Questa configurazione garantisce una sensibilità di tracking AF sia sull’asse verticale che su quello orizzontale del sensore, assicurando risultati ancora più accurati e ancora più veloci, il risultato sono immagini che altrimenti sarebbero andate perse, impossibili da fotografare.

Cosa significa nella pratica, pensiamo ai professionisti a bordo campo dietro a una porta da calcio, non solo hanno l’ostacolo dei pali, ma anche della rete, due tipologie di ostacolo diverse, la EOS R1 risolve questo problema, permettendo di registrare momenti mai visti. Analogamente, i professionisti a una partita di tennis possono pensare di fare inquadrature attraverso la rete, non sopra di essa, ma attraverso di essa. Anche il sistema di riconoscimento del soggetto è stato potenziato, non più limitato al solo soggetto, che è stata comunque già una grande innovazione, ma esteso addirittura alla tipologia di sport, perché un conto è un soggetto su un campo da calcio, un conto è quello su uno da basket o da pallavolo, si muovono in maniera differente, perché il modo di giocare è differente.
“Cominciamo col dire che il sensore rimane a 24,2 megapixel, ma è un sensore stacked retroilluminato di nuova concezione, diverso da quello della EOS R3. La scelta del numero di megapixel è stata presa in stretta collaborazione con i professionisti, basti pensare che Canon ha quasi 200 Ambassador nella sola Europa, rappresentanti di diversi generi fotografici. Questo stretto rapporto permette un feedback continuo tra gli ingegneri e gli utilizzatori dei prodotti Canon. I 24,2 megapixel sono stati preferiti per rispondere alle reali esigenze dei professionisti in ambiti come sport e fotogiornalismo. Per loro, infatti, è fondamentale avere una buona resa ad alti ISO e la possibilità di trasferire i file rapidamente. Spesso scattano direttamente in JPEG, e quindi avere un JPEG eccessivamente risoluto può risultare controindicato.”
L’intelligenza artificiale è presente nella EOS R1 con altre due funzionalità che prima erano disponibili solo durante lo sviluppo dei file RAW su computer, tramite strumenti come Digital Photo Professional, vale a dire la riduzione del rumore tramite rete neurale e l’upscaling. Queste funzioni, disponibili gratuitamente all’interno della macchina, permettono di ottenere risultati in tempo reale. La fotocamera può sviluppare i file JPEG anche in caso di crop, effettuando un upscaling interno che quadruplica la risoluzione dell’immagine. Nel caso specifico della EOS R1, si passa dai 24,2 megapixel originali del sensore a una risoluzione massima di 96 megapixel. Questo è reso possibile grazie a un algoritmo di intelligenza artificiale, in particolare di deep learning non generativo, che esegue una lettura e un’interpolazione dei dati seguendo criteri precisi, senza creare pixel inesistenti.
Un’altra caratteristica a favore della pratica fotografica è il mirino, un EVF molto grande, ad alta risoluzione 9.44 milioni di punti, con design anti-appannamento e magnificazione 0.9x, con possibilità di spostare il punto di messa a fuoco tramite sguardo, ideale per le riprese sportive di lunga durata; praticamente non si stacca mai l’occhio dal mirino. Stefano Catelani mi ha detto a proposito “per me questo EVF è il tramonto definitivo del mirino ottico, è un qualcosa che io non avevo mai visto prima.” Già a vederlo da fuori lo si capisce.

Ancora: doppia scheda CF Express, cambiata la protezione per la slitta digitale, ora con un meccanismo di sicurezza che impedisce che venga via, soprattutto la novità del pulsante AF-ON che eredita la pressione a due fasi, come quello di scatto per intenderci, consentendo di attivare immediatamente due funzioni programmabili. Ergonomia della fotocamera che non ha bisogno di molte parole, perfetta come sempre, il form factor del corpo macchina rimane invariato, ricordando il modello reflex precedente. C’è poi lo stabilizzatore interno, fino a 8.5 stop di stabilizzazione dell’immagine, utile soprattutto in condizioni di scarsa illuminazione o altre situazioni difficili da gestire. Registrazione video interna a 12 bit in formato RAW sulla scheda di memoria, sfruttando i formati Cinema EOS Movie, la registrazione video proxy o possibilità di registrare Canon Log 2 e 3, la produzione video di taglio più professionale aumenta di livello. La EOS R1 è anche in grado di scattare foto ad alta risoluzione e di girare video Full HD contemporaneamente, nonché di registrare video su supporto esterno tramite porta HDMI tipo A in formato ProRes RAW. Inoltre, supporta anche la registrazione video fino alla risoluzione 6K 60 fps RAW in camera, 4K 120 fps, e Full HD a 240 fps con registrazione audio a 4 canali 24 bit.
Al di là delle altre caratteristiche, non marginali, che completano la fotocamera e che invito a scoprire sul sito ufficiale Canon, sottolineo ancora una volta come la EOS R1 porti la fotografia a un nuovo livello espressivo. Lo fa con una tecnologia nuova, migliorando quella esistente, il che rende comprensibile anche il perché dell’attesa, bisognava dare un segnale forte alla concorrenza, facendo la differenza. A conclusione dell’intervista, ho chiesto a Stefano le sue impressioni di utilizzo e con una certa emozione mi ha risposto in questo modo:
“Il primo contatto con il mirino elettronico ha davvero suscitato un effetto wow. Questo è un aspetto che continuo a sottolineare: le persone, pochi fortunati finora, che hanno avuto l’opportunità di guardare attraverso il mirino elettronico, sono tutte concordi con me nel dire che è qualcosa di completamente diverso. La fotocamera trasmette una sensazione di sicurezza grazie al suo corpo macchina professionale, leggermente più grande e integrato, che personalmente apprezzo molto. Scattando spesso in verticale, considero il grip un accessorio fondamentale, anche per macchine che non lo hanno incorporato di default. Per quanto riguarda l’autofocus, è difficile che la macchina commetta errori.

C’è una nuova funzione, introdotta grazie agli algoritmi di deep learning, chiamata “priorità di azione”. Questa permette di selezionare tre sport – calcio, pallavolo e basket – e di riconoscere automaticamente il pallone all’interno dell’inquadratura. La fotocamera può quindi spostare automaticamente il punto di messa a fuoco sulla persona più vicina al pallone, seguendo l’azione in modo preciso. Questa funzione non è pensata tanto per i professionisti veterani di questi sport, ma piuttosto per i fotografi che normalmente si occupano di altri generi e che possono trovarsi a fotografare eventi sportivi. Anche io, che non sono un esperto di fotografia sportiva, ho trovato questa tecnologia estremamente utile per lavorare con maggiore tranquillità.”

Il 17 luglio 2024 segna anche il lancio della nuova Canon EOS R5 Mark II, che pertanto avviene in contemporanea con la presentazione della EOS R1. Questa scelta non è casuale, poiché entrambi i modelli condividono gran parte delle nuove tecnologie sviluppate, affiancate da altre adatte per soddisfare esigenze specifiche. La EOS R5 Mark II è destinata infatti ai professionisti che realizzano progetti creativi e necessitano di alte prestazioni e alta risoluzione sia in ambito fotografico che video.
La caratterizzazione della nuova EOS R5 Mark II è tutta nel nuovo sensore stacked retroilluminato full frame da 45 MP che offre in ambito video – questa è l’evoluzione rispetto al modello precedente – una risoluzione 8K a 60p sull’intera ampiezza del sensore con registrazione interna a 12 bit in formato RAW, oltre a video 4K fino a 120p con audio.
“C’è una novità che vogliamo introdurre: un terzo grip. Avremo quindi due grip classici, entrambi dotati di comandi verticali e porta Ethernet. Il terzo grip, invece, oltre alla porta Ethernet e alla disposizione verticale dei comandi, presenta una novità: un ingresso frontale per l’aria. Questo grip è dotato di una ventolina interna che spinge l’aria attraverso una feritoia, facendola passare sotto la fotocamera e uscire sul lato sinistro. In questo modo, abbandoniamo il concetto della ventolina posteriore, situata dietro il CD, e la spostiamo in un grip dedicato. Questo rappresenta un approccio completamente diverso rispetto a prima. I test condotti in Giappone hanno dato risultati molto positivi. Per farti un esempio, con il nuovo grip, la registrazione in 4K a 120 fps diventa praticamente illimitata.”
Inoltre: possibilità di registrare video proxy, nomenclatura di salvataggio dei file video secondo gli standard di settore e struttura delle cartelle, tutte caratteristiche pensate per migliorare i flussi di lavoro in fase di post-produzione. Se non bastasse, la navigazione in riproduzione e l’anteprima ottimizzata agevolano le riprese in realtà virtuale.

La base comune delle due fotocamere EOS R1 e EOS R5 Mark II è la nuova piattaforma di elaborazione delle immagini “Accelerated Capture” composta da due processori – l’innovativo DIGIC Accelerator e il già noto DIGIC X ad alte prestazioni – e da sensori ad alta velocità di readout, sviluppati ex novo appositamente per queste fotocamere. Il DIGIC Accelerator è stato progettato per supportare l’elaborazione di una grande quantità dati e, in abbinamento con le tecnologie Deep Learning, contribuisce a migliorare la qualità delle immagini, le prestazioni di messa a fuoco automatica, scatto continuo e non solo. Di fatto, le due macchine fotografiche condividono lo stesso elaborato e innovativo sistema di messa a fuoco automatico, compreso l’Eye control AF, ma la EOS R5 Mark II non ha il sistema AF cross-type. Condividono le stesse funzioni in camera di riduzione del rumore e di upscaling; condividono lo stesso stabilizzatore di immagine in camera; condividono i diversi formati di registrazione video. Non solo, i nuovi sensori ad alta velocità di lettura sono capaci di ridurre il rolling shutter del 40% nella EOS R1 rispetto alla EOS R3, raggiungendo livelli paragonabili all’otturatore meccanico della EOS-1D X Mark III, mentre nella EOS R5 Mark II, questa riduzione arriva al 60%. Entrambe le fotocamere offrono inoltre una nuova funzione di pre-scatto continuo, che consente di scattare fino a 20 fotogrammi (EOS R1) e 15 fotogrammi (EOS R5 Mark II) in formato HEIF/JPEG o RAW, con qualsiasi frame rate, prima di premere il pulsante dell’otturatore. Questo permette di catturare momenti preziosi che altrimenti andrebbero persi. La EOS R5 Mark II offre un mirino due volte più luminoso rispetto alla EOS R5.





Una serie di funzioni specifiche facilita il flusso di lavoro dei professionisti, garantendo una connettività rapida e stabile e opzioni di trasferimento sicure. Le fotocamere permettono la trasmissione di foto e video tramite molteplici percorsi di destinazione e supportano il formato di autenticità dei contenuti C2PA, oltre alla revisione delle copie di lavorazione dei filmati. Altre funzioni importanti includono la denominazione dei file video secondo gli standard di settore, cartelle separate per foto e video e tagging avanzato conforme allo standard News ML-G2. Entrambe le fotocamere supportano il Wi-Fi 6E/11ax a 6 GHz, diventando così le prime della serie EOS a offrire nuovi livelli di velocità di trasferimento. Inoltre, la EOS R1 supporta la connettività Ethernet a 2,5 Gbps e il protocollo FTP dual-threaded integrato, mentre la EOS R5 Mark II offre la connettività Ethernet a 2,5 Gbps tramite un’impugnatura opzionale.
“Ricordiamo che quest’anno ricorre il sedicesimo anniversario dal lancio della EOS 5D Mark II. Guardando indietro, possiamo considerarla la prima fotocamera ibrida, in quanto fu la prima reflex a permettere la registrazione in Full HD.”

Canon introduce due nuove fotocamere progettate per soddisfare le diverse esigenze dei professionisti della fotografia e del video: la EOS R1 e la EOS R5 Mark II. Dopo quattro anni, queste novità segnano un’evoluzione significativa, con la EOS R1 che debutta nel segmento mirrorless, evidenziando un impegno continuo verso l’innovazione. Questa strategia di sviluppo, che rende i prodotti Canon altamente longevi, pone un’attenzione particolare non solo alle necessità di chi lavora con le immagini, ma assicura anche la necessaria affidabilità e continuità, veri punti di forza dei prodotti Canon.
La conferma di questa strategia è rappresentata dalla recente ‘introduzione dell’obiettivo RF 35mm F1.4 L VCM, che amplia ulteriormente le possibilità creative per i professionisti, soprattutto in combinazione con la EOS R5 Mark II. Una scelta che dimostra una chiara intenzione di offrire un nuovo modo di produrre immagini, permettendo così nuove opportunità anche nel settore editoriale. Il lancio di queste fotocamere segna quindi un punto di svolta, confermando la priorità di Canon nel garantire prodotti che rispondano alle esigenze contemporanee dei professionisti e contribuiscano positivamente al mondo dell’editoria. Infine, le fotocamere sono interamente prodotte in Giappone, garanzia di un alto standard di qualità e affidabilità.
Caratteristiche tecniche principali, in nero le differenze tra i due modelli:
EOS R1 | EOS R5 Mark II |
Sensore stacked retroilluminato full frame da 24,2 MP Pre-scatto continuo fino a 20 fotogrammi Velocità scatto continuo 40 fps Velocità scatto continuo personalizzabile EVF privo di oscuramento da 9,44 milioni di punti. | Sensore stacked retroilluminato full frame da 45 MP Pre-scatto continuo fino a 15 fotogrammi Velocità scatto continuo 30 fps Velocità scatto continuo personalizzabile EVF privo di oscuramento da 5,76 milioni di punti |
Nuovo processore DIGIC Accelerator e Accelerated Capture Upscaling integrato e riduzione del rumore tramite rete neurale | Nuovo processore DIGIC Accelerator e Accelerated Capture Upscaling integrato e riduzione del rumore in rete neurale |
Impugnatura verticale integrata | Compatta e leggera Impugnature opzionali disponibili |
Dual Pixel Intelligent AF Priorità persone registrate Priorità azione Prestazioni ottimizzate Eye control AF Messa a fuoco fino a – 7,5 EV AF cross-type Pulsante AF-ON a 2 fasi | Dual Pixel Intelligent AF Priorità persone registrate Priorità azione Prestazioni ottimizzate Eye control AF Messa a fuoco fino a – 6,5 EV |
Fino a 8,5 stop di Stabilizzazione dell’immagine | Fino a 8,5 stop di Stabilizzazione dell’immagine |
6K 60p RAW con video 4K fino a 120p e 60p in oversampling da 6K | 8K 60p RAW con video 4K fino a 120p e 60p in oversampling da 8K Eccellente compatibilità con Sistema EOS VR |
Supporto per immagine personalizzata XF-HEVC S/XF-AVC S Canon Log 2/Log 3 Audio LPCM/24bit/4 canali Doppia modalità di ripresa (foto e video) Supporto video proxy | Supporto per immagine personalizzata XF-HEVC S/XF-AVC S Canon Log 2/Log 3 Audio LPCM/24bit/4 canali Doppia modalità di ripresa (foto e video) Supporto video proxy Waveform monitor |
Wi-Fi 6E Ethernet 2,5Gbps integrata Trasferimento FTP dual threaded | Wi-Fi 6E |
Federico Emmi