Fulvio Roiter. Umbria, una storia d’amore

Ci troviamo in un mondo pieno di fotografie, tante, troppe, non c’è bisogno di ricordarlo, e la crescita non sembra rallentare, tutt’altro, facilitata da dispositivi sempre più sofisticati che incoraggiano a scattare. Non ci sono più limiti, le immagini si producono per utilità e condivisione, non più riflettendo e con sentimento. Anche le realtà ufficiali, come i festival, le rassegne, i contest, quelle dove la fotografia (ri)trova la sua vocazione originaria, di documentazione intelligente, di sensibilizzazione, sono ormai occasioni per realizzare autentici labirinti di immagini, percorsi visivi senza fine, certamente di livello concettuale e stilistico, ma esasperanti. È possibile, dunque, fermarsi a guardare poche fotografie, ognuna delle quali con una storia da raccontare, capaci di suscitare emozioni e riflessioni, senza sentirsi sopraffatti?

Fortunatamente la risposta è affermativa, le occasioni per vedere un limitato numero di fotografie sono tante, a queste si aggiunge la nuova proposta della Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia che ha inaugurato un nuovo e importante spazio dedicato alla fotografia, chiamandolo: Camera Oscura. È una sfida importante e indispensabile, perché l’intenzione della GNU non è quella di ospitare tutta la fotografia, come per l’appunto andavamo dicendo, ma “esperienze collegate da un uso particolare di questo meraviglioso mezzo”, con le parole del Direttore dei Musei nazionali di Perugia: Costantino D’Orazio. La Camera Oscura della Galleria Nazionale dell’Umbria ha l’ambizione di portare la fotografia a dialogare con le opere medioevali e rinascimentali del museo, insomma con la pittura, e lo fa, nelle intenzioni delle curatrici Marina Bon Valsassina e Costanza Neve, con il proposito di mettere a confronto temi comuni come: il paesaggio, l’architettura, il ritratto, la natura morta.

A inaugurare la Camera Oscura della GNU è la mostra a cura di Alessandra Mauro: Umbria, una storia d’amore. Dal 29 maggio al 13 ottobre 2024, è possibile apprezzare 27 fotografie di Fulvio Roiter, tratte dalla campagna fotografica che realizzò nel 1955 su incarico della casa editrice svizzera Guilde du Livre, per illustrare i Fioretti di San Francesco. Il libro intitolato Ombrie. Terre de Saint-François gli permetterà, tra l’altro, di vincere il premio Nadar.

A molti anni di distanza dalla sua realizzazione, l’Umbria di Fulvio Roiter resta un lavoro straordinario. Il racconto appassionato di un territorio appena scoperto e subito amato, l’omaggio a un testo antico e attuale e, insieme, la prova di quel che un autore può realizzare quando il suo sguardo è allenato, la mente pronta, i sensi all’erta”.

L’intervento della curatrice Alessandra Mauro sottolinea l’importanza delle parole. La fotografia non si esaurisce nello scatto, ha bisogno di essere raccontata, di essere accompagnata dalle parole, Roiter con questo importante progetto lo fa utilizzando i Fioretti e il Cantico dei Cantici di San Francesco.
Era un’Umbria rurale, quella che Fulvio Roiter, giovane e curioso, fotografa. Era una regione ancora lontana dalla modernità, dove le persone vivevano in armonia con la natura, ecco le foto di bambini sorpresi a giocare con le ceste di vimini o intenti a portare dai campi il peso di una sacca piena di frutta e verdura; i paesaggi innevati solcati dal passo lento dei muli o dal segno commovente di piccole croci sbilenche in ferro battuto, borghi deserti perché di giorno tutti gli abitanti sono impegnati a coltivare la terra e accudire gli animali. Sono fotografie che restituiscono l’atmosfera di una vita lenta, rese possibili dalla guida di un testo antico, come quello di San Francesco.

A ribadire ulteriormente l’importanza delle parole, della storia dietro una fotografia, è Jessica Roiter, la figlia, che ha molto da raccontare delle fotografie del padre Fulvio, sottolineando quanto egli fosse un fotografo del bello, della vita e in grado di restituire un’immagine positiva anche della morte, “sora nostra morte corporale” che ispirerà la fotografia del cimitero, per lui “astratta”, per noi anche poetica. Non solo, l’attrazione per un luogo, come un paese arroccato, che accende in lui la curiosità di vederlo solo perché per coincidenza si chiama San Marco, il santo patrono di Venezia che in un certo senso, in dialogo con San Francesco, lo guida verso una delle immagini più belle di questo reportage, quella dell’uomo con i muli: sul sentiero di Savelli a San Marco di Norcia. Lo racconta con grande passione proprio la figlia Jessica, permettendoci così di conoscere la storia di quello scatto cercato, di una scena del tutto inaspettata.

La mostra, realizzata con il supporto de L’orologio società cooperativa – Business Unit Sistema Museo, è arricchita da un video che propone tutte le immagini del famoso reportage, pubblicate nel volume Ombrie terre de Saint François (1955) e da un catalogo edito da Silvana Editoriale, il cui acquisto è consigliato, per le comode dimensioni, per il prezzo contenuto, soprattutto perché è possibile rivedere tutte e 27 le fotografie della mostra, leggere la preziosa introduzione della curatrice Alessandra Mauro e i pochi pensieri di Fulvio Roiter, sufficienti a far comprendere lo spirito di questo grandissimo fotografo italiano.  

Può sembrare azzardato presentare una selezione di fotografie, uno sguardo sul contemporaneo, all’interno di una struttura tutta dedicata all’arte pittorica della prima metà del millennio passato. Per questo motivo è obbligatorio essere degli ottimi osservatori, attenti alle proposte curatoriali. La mostra fotografica di Fulvio Roiter, per circa dieci giorni, ha dialogato perfettamente, sebbene tematicamente sia differente, con l’altra bella esposizione intitolata: L’enigma del Maestro di San Francesco, artista ancora misterioso a cui gli studiosi non sono ancora riusciti a dare un nome, chiamato pertanto così dalla tavola con l’effigie di San Francesco, dipinta su un’asse dove, secondo la tradizione, il Santo spirò. C’è da dire, oltretutto, che la Galleria Nazionale dell’Umbria non è nuova a mettere in relazione l’antico con il contemporaneo, basti ricordare la mostra BRIAN ENO. Reflected, oppure l’altra Nunzio incontra Perugino, o ancora scorrendo l’archivio per avere un’idea di come le proposte siano solide e inserite all’interno di un progetto curatoriale più ampio, inclusivo, aperto, in cui le stagioni delle diverse forme d’arte, dalla pittura alla fotografia, dalla letteratura alla musica, trovano la giusta e doverosa considerazione. La novità è che la fotografia ha un piccolo spazio permanente, una Camera Oscura.

Federico Emmi


Informazioni

UMBRIA, UNA STORIA D’AMORE. FULVIO ROITER
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria (corso Pietro Vannucci, 19)
29 maggio – 13 ottobre 2024

GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
Perugia, corso Pietro Vannucci, 19
Informazioni: T +39 075 58668436; gan-umb@cultura.gov.it
Sito internet: www.gallerianazionaledellumbria.it

Foto Copertina: Fulvio Roiter, Dintorni di Gubbio, 1954; credits Archivio Fulvio Roiter