MYANMAR PER NON DIMENTICARE

La ONLUS Culture2All presenta la serie di foto del Myanmar prima e dopo il colpo di stato del 2021. La situazione del paese è tragica e peggiora di giorno in giorno anche dopo i recenti disastri idrogeologici ed alluvionali. Da paese di 120 etnie (di cui 9 le più numerose) e formato da sette Stati e sette Regioni autonome, organizzati in Unione, che si stava risollevando e puntando verso la democrazia non certo facile da raggiungere si è precipitati nella guerra civile, nella povertà e nella mancanza di servizi sociali. Sette delle fotografie rappresentano il paese di prima, amato dai fotografi per la tonalità dorata della sua luce, libero di coltivare tra religioni diverse rapporti di mutua stima, con il sorriso diffuso tra la popolazione dedita a conservare la tradizione del Buddismo Theravada e a esercitare la donazione nella quotidianità.

La distruzione della guerra civile colpisce oggigiorno tutto e tutti non c’è differenza tra buddisti, cristiani, induisti e mussulmani. Le foto presentate derivano dall’archivio di Culture2All-Mauro Salvemini ONLUS che da dieci anni opera in Myanmar a favore delle situazioni culturali e sociali svantaggiate (www.culture2all.com ) e alla quale andrà l’eventuale premio del concorso. Le prime sette foto sono antecedenti al colpo di stato e puntano a fare sì che la Birmania non sia dimenticata nel sorriso delle sue genti, nella fantastica atmosfera delle sue religiosità, nella luce dorata dei suoi paesaggi, nella povertà e nella disgrazia ricordando tra tutti la etnia dei Rohingya della quale parlarono le cronache prima del COVID.

A nulla vale oggigiorno il fatto che la Birmania abbia dato il più apprezzato segretario generale delle Nazioni Unite, U Thant, il paese sembra essere dimenticato dalla cronaca internazionale nella tragedia che sconvolge i suoi cinquantaquattro milioni di abitanti incuneati geograficamente tra India e Cina.