FUJIFILM ZUH6000: Un Proiettore che crea Arte, ma con alcuni limiti

Nel panorama mondiale dei proiettori avanzati, il FUJIFILM ZUH6000 si distingue come un dispositivo di grande impatto, non solo per le sue caratteristiche tecniche all’avanguardia, ma per l’approccio innovativo alla proiezione artistica. Questo proiettore è il primo della serie Z a supportare la risoluzione 4K e integra la Film Simulation Technology, una funzionalità che risponde…

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La Grande Contraddizione del Neorealismo: L’Autocensura della Corporeità
Cinema

Il neorealismo italiano, movimento cinematografico che ha rivoluzionato il linguaggio filmico del dopoguerra, presenta una peculiare e significativa imperfezione nella sua pretesa di rappresentare la realtà nella sua totalità: l’evidente autocensura nella rappresentazione della sessualità e del corpo umano. Questa omissione rappresenta una frattura significativa nella sua straordinaria capacità di catturare l’essenza della condizione umana,…

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Il Mostro resta in Prima Pagina
Cinema

Il film di Marco Bellocchio del 1972, con un magistrale Gian Maria Volonté, racconta di un cinico redattore capo che manipola l’opinione pubblica attraverso un’inchiesta scandalistica. Un’opera che denuncia la manipolazione mediatica e il potere dei giornali di influenzare la realtà.

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Sulla Rappresentazione Fotografica della Morte

“Ormai il mondo crede molto di più alla realtà attraverso la tecnica fotografica che alla realtà vera, e noi creiamo e costringiamo il mondo con la tecnica.” Oliviero Toscani Cosa sia eticamente e moralmente rappresentabile è un tema dibattuto da sempre in Fotografia, come in Comicità si discute se sia appropriato scherzare sui campi di concentramento o l’olocausto. La…

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Saul Leiter: un timido fotografo ribelle tra Proibizione e Poesia

Prima mostra italiana del maestro americano che trasformò la fotografia in poesia. Destinato a diventare rabbino, scelse l’obiettivo per catturare l’intimità di New York con uno sguardo discreto e rivoluzionario. 166 opere tra foto in bianco e nero, a colori e dipinti che mostrano il suo “realismo fiabesco”. Un’occasione unica per scoprire chi ha fatto del quotidiano una forma di preghiera visiva.

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Il Cinemino: un piccolo grande cinema
Cinema

Il Cinemino di Milano rappresenta un modello di “cinema resiliente” che trasforma la visione cinematografica in esperienza culturale condivisa, privilegiando dibattiti post-proiezione, programmazione di terza visione e inclusività sociale come alternative al consumo passivo dello streaming.

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Flim.ai: il database con l’AI per creare Cinema
Cinema

Nel fervente panorama degli strumenti digitali dedicati al cinema, Flim.ai si configura come un’entità distintiva e ambiziosa, che fonde in modo inedito l’amore per la settima arte con le capacità rivoluzionarie dell’intelligenza artificiale. Questa piattaforma trascende il concetto di mero archivio di fotogrammi, proponendosi piuttosto come un vero e proprio laboratorio creativo interattivo, un ambiente…

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“A Kind of Language”: gli storyboard come opere d’arte

La mostra “A Kind of Language: Storyboards and Other Renderings for Cinema” all’Osservatorio della Fondazione Prada a Milano (fino all’8 settembre 2025), curata da Melissa Harris, presenta oltre 800 materiali visivi dal 1920 al 2024 per esplorare il dietro le quinte del cinema. L’esposizione mira a dimostrare come gli storyboard, schizzi e sceneggiature annotate, nati come strumenti tecnici per pianificare le riprese, possiedano una bellezza intrinseca e possano essere considerati opere d’arte autonome, rivelando il ponte tra idea e realizzazione. Vengono esposti materiali di registi diversissimi (da Disney a Hitchcock, Fellini, Miyazaki, Gilliam, Bass, Pasolini, Scorsese, ecc.), evidenziando la varietà di stili e approcci. Tuttavia, l’articolo critica l’allestimento per la mancanza di un chiaro filo conduttore narrativo/tematico e, soprattutto, per la quasi totale assenza di confronto diretto tra gli storyboard e i fotogrammi finali dei film o le relative sceneggiature, limitando la comprensione del passaggio dall’idea alla realizzazione. Nonostante questi limiti nella didattica e nell’interattività, la mostra è considerata affascinante e importante per aver conferito dignità artistica a materiali spesso trascurati, confermando la vocazione sperimentale della Fondazione Prada.

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