Che cosa vuol dire avere vent’anni oggi? È una domanda potente, che richiama sogni e inquietudini, pressioni e aspettative. La stessa domanda se la pone anche Fotografia Europea, giunta all’importante traguardo dei 20 anni e come ogni ventenne, anche il festival si trova a un punto di bilancio e di slancio. La XX edizione, in programma a Reggio Emilia dal 24 aprile all’8 giugno, conferma la direzione di Tim Clark, Walter Guadagnini e Luce Lebart. Organizzato dalla Fondazione Palazzo Magnani e dal Comune di Reggio Emilia, con il contributo della Regione Emilia-Romagna, il festival sceglie di osservare il mondo attraverso lo sguardo della Generazione Z, intrecciando fotografia e attualità, arte e impegno civile. Uno specchio doppio, in cui a interrogarsi sono sia i giovani di oggi che il festival stesso, cresciuto insieme a loro.
Il tema “Avere vent’anni” mette in luce l’energia e la determinazione con cui i giovani affrontano le grandi sfide del presente: crisi ambientali, politiche, identitarie e sociali.
Le mostre e gli eventi si svolgeranno nei principali spazi culturali della città — Chiostri di San Pietro, Palazzo da Mosto, Palazzo dei Musei, Biblioteca Panizzi, Spazio Gerra — oltre agli spazi del Circuito OFF, che ospiteranno esposizioni diffuse realizzate da fotografi emergenti e professionisti.
Il cuore del festival sono i Chiostri di San Pietro, che ospitano una serie di mostre emozionanti e di grande impatto. Tra queste, spicca “Daido Moriyama: A Retrospective”, prima ampia retrospettiva in Italia dedicata all’iconico fotografo giapponese, pioniere della street photography, capace di raccontare i contrasti tra tradizione e modernità nella società giapponese postbellica.
Accanto a lui, le opere di Andy Sewell, Claudio Majorana, Ghazal Golshiri & Marie Sumalla, Vinca Petersen, Jessica Ingram, Thaddé Comar, Toma Gerzha, Kido Mafon e Karla Hiraldo Voleau spaziano dalle proteste per la giustizia climatica alla resistenza politica, fino ai paesaggi affettivi e intimi delle nuove generazioni.
Un’edizione che si distingue per la pluralità dei linguaggi visivi, capace di restituire tutta la complessità e le contraddizioni dell’età dei vent’anni.
A Palazzo da Mosto trovano spazio il progetto Intangibile di Federica Sasso, frutto di una committenza fotografica di Fotografia Europea, e la sezione dedicata ai photobook con Fluorescent Adolescent, a cura di Francesco Colombelli. Da segnalare anche i due progetti vincitori della Open Call: Silent Spring, sull’attivismo ambientale, e Octopus’s Diary, incentrato sulle relazioni intime.
Al Palazzo dei Musei, una mostra di grande rilievo è dedicata a Luigi Ghirri, con materiali d’archivio e una riflessione sul ruolo della fotografia come strumento di insegnamento.
Sempre qui si terrà anche la 12ª edizione di Giovane Fotografia Italiana – Premio Luigi Ghirri, dedicata ai migliori talenti under 35. Sette i progetti selezionati per la mostra collettiva Unire/Bridging, che riflette sul potere delle immagini come strumento di dialogo con il mondo esterno.
Alla Biblioteca Panizzi, la mostra Attraverso la luce, curata da Monica Leoni ed Elisabeth Sciarretta, ripercorre vent’anni di sperimentazioni fotografiche dell’Ottocento, tra luce, chimica e trasformazione dei materiali.
Lo Spazio Gerra ospita Volpe, Laila, Slim e gli altri, una mostra che racconta le storie di giovani partigiani, in un dialogo tra memoria storica e sensibilità contemporanea.
Collegata al festival è anche la proposta della Collezione Maramotti, che presenta This Body Made of Stardust di Viviane Sassen, una personale in cui fotografia, materia e memoria si fondono in un potente memento mori visivo.
Come ogni anno, il festival è arricchito da un calendario di eventi, tra cui incontri con artisti, scrittori e intellettuali, talk, conferenze e performance. Il Circuito OFF animerà la città con mostre indipendenti allestite in gallerie, negozi, ristoranti e altri spazi pubblici.
Tutte le informazioni e il programma completo su fotografiaeuropea.it
Immagine copertina: Daido Moriyama, For Provoke #2, Tokyo, 1969. © Daido Moriyama/Daido Moriyama Photo Foundation