Festival Fotografico Europeo 2019

Fino al 28 Aprile è possibile partecipare al Festival Fotografico Europeo visitando le sue numerose mostre, distribuite fra la provincia di Varese e la città di Milano.

Oltre ad essere posto “sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo” e delle amministrazioni locali, il Festival collabora da tempo con Digimag-Grenoble e Festival Européen de la Photo de Nu di Arles, con Museo Ma*Ga di Gallarate, Officina Open Galleria Università del Melo di Gallarate, Istituto Italiano di Fotografia di Milano, nonchè con numerose associazioni, gallerie, scuole e realtà private.

Il festival giunto quest’anno alla sua 8a edizione è ideato e curato dall’Afi – Archivio Fotografico Italiano – e si propone come laboratorio culturale di respiro europeo, affermando la centralità della cultura e della fotografia quale mezzo di confronto tra popoli e generazioni in una prospettiva di crescita e sviluppo.

Da oltre dieci anni l’attività dell’Archivio Fotografico Italiano è quella di ricercare e custodire opere altrimenti perdute, con l’obiettivo di divenire luogo di collezione, conservazione, valorizzazione e fruizione di raccolte fotografiche, oggi riconosciute dalla legislazione come “bene culturale”. Inoltre ha all’attivo una collana editoriale di oltre 40 titoli e vanta collaborazioni a livello europeo. Dal 2017 rappresenta la fotografia italiana in Cina e fa conoscere artisti cinesi in Italia.

L’appuntamento offre un articolato programma con oltre quaranta mostre, workshop, letture portfolio, presentazione libri, concorsi. I generi variano dalla fotografia d’archivio al reportage d’autore, dalla fotografia d’arte all’architettura, dalle ricerche creative alla documentazione del territorio. Fitto il calendario delle conferenze e degli incontri partiti addirittura dal 16 di Marzo.

Grandi autori si confrontano con giovani emergenti stimolando dibattiti e ragionamenti, attorno a temi d’attualità, di storia, d’arte e di ricerca. Fra i nomi di spessore presenti possiamo citare Pepi Merisio, Tony Gentile, Uliano Lucas, Virgilio Carnisio, Gabriele Basilico, Giuseppe Leone, Franco Pontiggia, Gabriele Maria Pagnini.

Sicuramente apprezzabile ed interessante la formula di mettere in dialogo grandi maestri del passato con giovani autori alla ricerca di possibili punti di contatto, in modo da avviare riflessioni sullo sviluppo e sulla evoluzione sia del linguaggio sia dei contenuti.
Purtroppo un festival di questa natura deve fare i conti con una frammentazione delle proposte dovuta alla distanza fra le località, che penalizza oltremodo i luoghi più lontani in favore dei centri dove sono esposte le mostre di maggior richiamo.

Per chi non avesse ancora avuto la possibilità di visitare il festival, suggeriamo le località dove trovare le mostre imperdibili, in modo da non perdersi nelle tante proposte, dato che manca davvero pochissimo alla chiusura.

Legnano, Palazzo Leone da Perego:
Pepi Merisio. Con un linguaggio essenziale e semplice Merisio analizza il dopoguerra italiano e il profondo rapporto dell’uomo con la sua terra, con il lavoro, la quotidianità e con la religione. Fotografie forti, sincere, di spessore a testimonianza di un passato non troppo lontano, da custodire.
Gabriele Maria Pagnini – Dentro lo sguardo. Le fotografie realizzate da Pagnini per alcune delle riviste internazionali come Vogue, Harper’s Bazaar, Vanity Fair, hanno uno stile immutabile nel tempo. Caratterizzati da una sottile ironia ed una leggera inquietudine, i suoi ritratti di personaggi famosi sono assistiti quasi sempre da una sola luce laterale che concorre alla realizzazione di immagini semplici ed essenziali dove la figura emerge dal buio.
Stephanie Gengotti – Circus Love – The magical life of Europe’s Family Circuses. Progetto a lungo termine iniziato nel 2016 racconta di come danesi, spagnoli e italiani con il loro secondo circo più al piccolo mondo, percorrono l’Europa in carovane retrò. Il ‘Cirque Bidon’ uno straordinario circo francese fondato negli anni ’70 da François Bidon, viaggia su carovane trainate da cavalli. Un mondo folle e surreale in cui la vita reale si incontra con il sogno. ‘Circus love’ è un progetto sulle famiglie nomadi, che incarnano molto più di uno stile di vita bohémien. Si definiscono orgogliosamente circensi moderni, artisti che hanno mutato e allargato le frontiere del circo tradizionale.

Busto Arsizio, Palazzo Marliani Cicogna:
Tony Gentile – La Guerra, una storia siciliana. Gentile ha iniziato a fotografare a Palermo alla fine degli anni ’80. A distanza di 30 anni le fotografie di cronaca raccolte quotidianamente durante i suoi anni di lavoro rappresentano un pezzo di storia importante dell’Italia. Raccontano episodi di vita della gente di strada, il dramma e la violenza della mafia e la reazione forte dello Stato. Sua l’immagine di Falcone e Borsellino divenuta icona di legalità, nella quale i due uomini sorridono, 57 giorni prima che Falcone venisse ucciso.
Uliano Lucas – Cogliere il reale, percorsi ai margini del visibile. Lucas nella sua ricerca si concentra sulle vite ai margini, raccontando realtà ed esistenze oscure. La sua fotografia è radicata nella pratica delle relazioni e tramite un percorso lento del guardare ci permette di cogliere momenti di quotidianità cui riflettere che molto spesso ci sfuggono.

Varese, Sala Veratti.
Gabriele Basilico – Ritratti di fabbriche. Uno dei più conosciuti ed apprezzati progetti fotografici di Basilico commissionato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica nel 1978. Indagine di un fotografo che può contare sulla formazione di architetto per ottenere risultati di grande valore compositivo, nonchè uno dei migliori esempi della lezione della Scuola di Düsseldorf dei coniugi Becher.

Mirko Bonfanti

Dal 16 Marzo al 28 Aprile 2019
https://europhotofestival.archiviofotografico.org/