Georges Simenon – Una Francia Sconosciuta

Continua la fortunata serie di pubblicazioni da parte di Adelphi degli scritti di Georges Simenon che lo vedono protagonista di avventure private, in cui l’autore racconta i suoi viaggi in Europa, in America, a margine tra i meridiani e, questa volta, in una “Francia Sconosciuta”, titolo che si adatta bene allo stile dell’autore e che raccoglie una serie di scritti dedicati soprattutto all’esperienza di Simenon come capitano di un minuscolo yacht di quattro metri, la Ginette, con cui insieme a moglie, domestica ed un gigantesco alano, percorre le vie d’acqua della Francia, sconosciute ai più.

Scopriamo quindi, ancora una volta, un lato poco noto dello scrittore belga: quello di viaggiatore curioso, osservatore acuto e cronista della vita fluviale, una passione inizialmente accesa per fuggire dal grigio degli uffici di Parigi e che lo porterà a divenire un vero piccolo lupo di mare, come ricorderanno i lettori di Il Mediterraneo in barca.

In un’edizione curata e arricchita da un album fotografico con scatti dell’autore e del fotografo Hans Oplatka (che accompagnò Simenon durante un secondo viaggio lungo lo stesso itinerario), il libro raccoglie cinque reportage che, con freschezza e vivacità, costituirono un invito personale a riscoprire la Francia in un modo nuovo, a non delegare alle soste in auto ai distributori di benzina la conoscenza del paesaggio, a conquistare la consapevolezza del territorio e dei suoi abitanti attraverso strade fluviali battute da pochissimi (Simenon rimarca che all’epoca solo settantadue persone in tutta la Francia avevano la patente privata per navigare i quindicimila chilometri di canali, e non perché fosse difficile averla, ma proprio per ignoranza di tale possibilità di viaggio).

Un’atmosfera avventurosa permea tutto il libro e non poteva essere altrimenti conoscendo l’abitudine di Simenon ad esaltare tutto quanto egli facesse, ma sempre con l’entusiasmo di chi vuole genuinamente che le proprie emozioni positive siano condivise da chi legge. Entusiasmo accompagnato anche da sincerità, non è solo un idillio la navigazione dei canali, anzi, le difficoltà non mancano: notti sotto la pioggia, il fango che sembra inghiottire tutto, la lotta per attraversare le chiuse in competizione con grandi chiatte trainate da cavalli. Ma tutto questo non è mai presentato come un ostacolo insormontabile.

Ne risulta una descrizione di una Francia che oggi sembra appartenere a un’altra epoca, una realtà fatta di piccoli villaggi, chiuse strette come giocattoli, locande lungo il fiume e abitanti accoglienti. È una Francia “sorridente”, come la definisce lo stesso autore, dove il tempo sembra essersi fermato, ma allo stesso tempo ci si rende conto che oggi sarebbe molto diverso, le chiuse sono tutte elettriche e comandate da remoto, ci sono tour organizzati lungo il Canal du Midi (per citarne uno) e molti tratti percorsi dall’autore oggi sono riservati al solo traffico commerciale.

Simenon, fedele al suo stile, non trascura i dettagli pratici. Come già visto in L’America in automobile, molti passaggi sono arricchiti da informazioni precise: dal costo della barca al prezzo della benzina necessaria per attraversare la Francia via acqua, ai dettagli su come si gestisce una tale impresa e finanche come affrontare i diversi caratteri dei personaggi con cui ci si imbatteva a ridosso delle chiuse, i loro gesti quotidiani, le tradizioni locali. Ogni incontro diventa un tassello che arricchisce il mosaico di questa Francia sconosciuta.

Il libro è pubblicato da Adelphi ed è possibile acquistarlo a questo link