Nikon termina la produzione in patria

Secondo Asahi, uno dei quotidiani più diffusi sul territorio giapponese, sembra che Nikon abbia intenzione di terminare la produzione nazionale di corpi macchina, che dura da più di 70 anni. L’attività produttiva verrà trasferita interamente in Thailandia per tagliare i costi.

Fondata nel lontano 1971, la fabbrica giapponese di Nikon si trova a Natori, che confina con la città di Sendai, nella Prefettura di Miyagi. La produzione di fotocamere SLR iniziò nel 1979 con la EM, il modello più piccolo ed economico della casa, disegnata da Giorgetto Giugiaro. Successivamente, ed in modo graduale, passò alla produzione anche di modelli di fascia alta. 

La struttura ha svolto per quasi mezzo secolo l’importante funzione di riferimento tecnico/ingegneristico per tutte le aziende satellite e per gli impianti di produzione all’estero. Ricordiamo che la fabbrica stessa fu danneggiata dal grave terremoto che colpì il Giappone nel 2011.

La filiale thailandese dell’azienda fu fondata nel 1990 ed divenne la principale fabbrica di Nikon per la produzione di fotocamere e obiettivi intercambiabili degli ultimi 30 anni.

Come altri produttori, negli ultimi anni Nikon ha attraversato momenti critici causati dal crollo del mercato e dalla situazione sanitaria legata alla pandemia, ma causati anche da errate scelte commerciali. Le cause principali della sua crisi sono da ricercarsi nell’ascesa degli smartphone, sempre più votati alla fotografia, e soprattutto nel grave ritardo con cui il marchio giapponese è entrato nel mondo delle mirrorless.

Nell’anno appena trascorso le cose non sono andate meglio. La serie di fotocamere Nikon 1 non è riuscita a trovare la popolarità sperata, così come le action cam Keymission. Inoltre la linea di fotocamere mirrorless compatte è stata cancellata prima ancora di essere messa sul mercato.

Proprio questi ripetuti fallimenti hanno portato l’azienda ad annunciare a maggio dello scorso anno il licenziamento di 700 dipendenti nel sud-est asiatico e il taglio del 20% della sua forza lavoro internazionale a novembre.

Nikon aveva già spostato la produzione delle fotocamere mirrorless Z6 e Z7 nella sua fabbrica thailandese, ed entro la fine del 2021 trasferirà in Thailandia anche la produzione della sua ammiraglia D6.

Nikon assicura però che, mentre la produzione verrà trasferita fuori dal Giappone, il suo stabilimento in patria continuerà a fornire parti per prodotti fotografici e servirà da incubatore per “nuove attività che supporteranno il futuro di Nikon“.

Di fatto è la fine di un’era, quella del “Made in Japan“, che è stata da una parte sinonimo di qualità costruttiva, prestigio, garanzia di affidabilità, dall’altra orgoglio patriottico di riscatto industriale dell’era post bellica.

Mirko Bonfanti

(Fonte immagini Nikon e Wikipedia)