Nell’odierno panorama editoriale dedicato alla storia del cinema, “Nuova Storia del Cinema. Dalle origini al futuro” si distingue per il suo approccio innovativo e diverso. Curato da Beatrice Fiorentino, critica cinematografica, saggista e Delegata Generale della Settimana Internazionale della Critica, questo volume pubblicato da Hoepli Editore promette di riscrivere la narrazione collettiva del percorso ormai centenario della Settima Arte.
Beatrice Fiorentino coordina una nutrita e competente squadra di critici che descrivono in un linguaggio semplice ma allo stesso tempo curato lo sviluppo del Cinema nei decenni e nei diversi periodi, scuole, correnti e movimenti.
La struttura dell’opera
L’analisi si sviluppa attraverso 9 capitoli, dalla nascita del linguaggio cinematografico al nuovo millennio, attraverso una pluralità di voci che provano, senza ambizioni di esaustività, a definire una rotta. Dopo il capitolo dedicato alle origini, il libro prende in esame la grande stagione del cinema muto e gli anni d’oro di Hollywood, per poi soffermarsi sulla prima grande rivoluzione del Neorealismo italiano.
È solo l’inizio di un viaggio che affronta periodi di bonaccia ma, soprattutto, sussulta grazie alle “nuove onde”, dalla Nouvelle Vague alla New Hollywood, prima di entrare nell’era del postmoderno. Qui la riflessione si fa propulsiva e inedita, particolarmente efficace nel diradare le nebbie in cui sono stati spesso relegati ingiustamente il cinema degli anni ’80 e ’90, definito in un capitolo emblematico “Die hard”, cioè “duro a morire”.
Perché il cinema, dato per moribondo o morto tante volte, è sempre riuscito non solo a resistere, ma addirittura a trasformare i pericoli che lo hanno minacciato in “eventi risorgimentali”. Sembrava tutto finito con l’avvento del sonoro e poi della televisione, eppure il racconto cinematografico ha trovato nuova linfa, sbarcando nel nuovo millennio.
Nell’ultimo capitolo (“Future Reloaded”), il libro affronta la sfida più ardua: raccontare di un cinema che deve fare i conti con traumi collettivi (l’11 settembre), scandali (l’affare Weinstein e il movimento #MeToo), istanze di inclusività e rivoluzioni tecnologiche come le piattaforme streaming. Persino una pandemia impensabile, che il cinema aveva già previsto tante volte sullo schermo.
Andiamo ad analizzare meglio pregi e difetti:
PREGI
Semplice, completo e ben scritto
Il libro ha il pregio di essere esaustivo, almeno per quanto concerne la cinematografia europea e americana (U.S.A), evitando di appesantire la lettura con troppe informazioni, divenendo un libro da esame universitario, in cui spesso, e anche a ragione, ci troviamo davanti a lunghi elenchi di film girati da un regista. La scrittura è semplice, ma non banale. Un libro che non ha timori reverenziali rispetto a ciò che si è scritto in passato e cerca di pensare alla storia del cinema in una modalità contemporanea, senza essere schiava di pratiche, pensieri e teorie espresse dai critici e storici del cinema del passato.
Come sottolinea Alberto Barbera nella prefazione, l’aggettivo “nuova” non è presuntuoso, ma illumina il senso dell’operazione: si tratta di un lavoro collettivo che, scomponendo e ricomponendo la griglia interpretativa applicata dalla curatrice, scova margini di novità dettati non solo dalle innovazioni tecnologiche, ma anche dal cambiamento delle gerarchie dei valori. Pur portando “doveroso rispetto per gli intoccabili Maestri”, come scrive Fiorentino, il volume non si fa intrappolare da dogmi precostituiti.
I Boxini con le date storiche
sono pensati per contestualizzare gli eventi cinematografici all’interno del più ampio panorama storico e culturale. Sono elenchi di date e accadimenti per ogni capitolo e periodo artistico preso in considerazione.
Ecco alcuni esempi:
- 1895: Oltre alla prima proiezione dei fratelli Lumière – la scoperta dei raggi X da parte di Wilhelm Röntgen.
- 1927: L’uscita di “The Jazz Singer”, il primo film sonoro – l’inaugurazione del primo volo transatlantico senza scalo di Charles Lindbergh.
- 1945: Il neorealismo italiano con “Roma città aperta” di Roberto Rossellini – la fine della Seconda Guerra Mondiale.
- 1969: La Nouvelle Vague francese e film come “La mia notte con Maud” di Éric Rohmer – l’allunaggio dell’Apollo 11.
- 1999: L’uscita di “The Matrix” – il nuovo millennio e la diffusione di Internet.
Non si presentano in questa forma, ma in elenchi di date seguite da cose accadute storicamente o culturalmente, posizionate a lato nelle pagine; questo permette anche di non rompere il flusso della lettura della storia del cinema, ma di essere agevolmente consultabili.
Aiutano a comprendere, contestualizzando, come il cinema non sia solo un’arte isolata, ma sia profondamente influenzato e influenzi a sua volta il contesto storico, sociale e tecnologico del suo tempo. È un aggiunta molto utile che consiglieremmo di utilizzare anche in altri libri d’arte.
Gli Approfondimenti
Il libro è pieno di approfondimenti che consentono di trattare in modo più completo un argomento o anche solo di farci leggere qualche cosa di curioso sul Cinema. Ad esempio:
- Alberto Sordi, maschera di un italiano
- Hammer: la fabbrica del brivido britannico
Particolarmente utile l’approfondimento:
- Le dimensioni contano
Un approfondimento non sulla cinematografia pornografica, ma bensì sui formati della pellicola cinematografica. La storia del Cinema è un continuo uso di formati diversi per motivazioni di carattere tecnico, estetico e produttivo.
Le Immagini
Ci sono tante immagini, molte, cosa che spesso in tanti libri universitari non ci sono. Vedere qualche immagine è sempre bello. Ci permette di pensare quanto davvero il cinema sia una forma d’arte visiva e quanto ci siano immagini cinematografiche, diventate immagini fotografiche dato che viene usato un solo fotogramma, e queste immagini sono “memi” di cui è impregnato il nostro cervello. La potenza del Cinema.
DIFETTI
Scrittura non omogenea
Il libro è scritto da più autori e questo, a livello stilistico, si percepisce. Raramente, ma si percepisce. Alcuni capitoli sono più deboli dal punto di vista narrativo e uniformare le diverse scritture deve essere stato sicuramente difficile, anche perché alcuni contributi risultano meno interessanti degli altri.
Extra su internet
Il libro è concepito come un “Extended Book”: oltre al testo cartaceo, il lettore ha accesso a contenuti aggiuntivi online come video, immagini, podcast e interviste. Questo dovrebbe trasformare il libro in un punto di partenza anziché di atterraggio, uno strumento “vivo” e in continuo movimento, proprio come l’oggetto che si propone di indagare.
Tuttavia, il materiale è troppo poco, per quanto interessante. In un periodo storico in cui internet ci permette di consultare una quantità di materiali diversi di proporzioni epiche, con alcune di questi davvero interessanti e particolari, è davvero difficile che i contenuti extra di un libro possano reggere il confronto.
Una inesattezza
A pagina 237 l’Approfondimento “New York, La notte e i suoi guerrieri” contiene un’inesattezza:
“Un altro guerriero simbolo del cinema di quegli anni è Jena Plissken in 1997: Fuga da New York (1981) di John Carpenter, ex-eroe di guerra che si è dato al crimine e deve salvare l’aereo del presidente della Repubblica preso in ostaggio prima che esploda.”
In realtà Jena (chiamato così in Italia mentre nell’originale il suo nome è “Snake”) deve salvare il presidente preso in ostaggio e, per obbligarlo a compiere questa impresa, gli hanno fatto indossare un collare esplosivo con un timer. La frase è scritta molto male. Forse per questioni di spazio si è troppo riassunto.
La Zona Grigia
Contenuti EXTRA
Suddivisi in Breve storia dell’animazione e Piccolo Atlante del Cinema Contemporaneo e collocati in fondo al libro sono utili, ma il materiale è così sterminato che sarebbe servito un altro libro se non due.
La Breve storia dell’animazione è ben scritta. Al contrario, il Piccolo Atlante del Cinema Contemporaneo risente di una scrittura disomogenea. Inoltre, mostra una tendenza all’elenco dettagliato (“Elenchismo”) che riteniamo superflua. La decisione di evitare questo approccio nella progettazione del libro principale ne aveva costituito uno dei punti di forza.
CONCLUSIONI
“Nuova Storia del Cinema. Dalle origini al futuro” si presenta come un’opera ben scritta e di facile consultazione, capace di offrire una panoramica completa e accessibile sulla storia del cinema. Il volume si distingue per la sua capacità di contestualizzare eventi cinematografici all’interno di un più ampio panorama storico e culturale, utilizzando un linguaggio semplice, ma curato.
La struttura in nove capitoli consente di seguire l’evoluzione del cinema attraverso diverse epoche, dalle origini fino all’era contemporanea, senza mai risultare eccessivamente pesante o noiosa. I box informativi e gli approfondimenti arricchiscono l’esperienza di lettura, rendendo il libro non solo informativo ma anche stimolante.
Sebbene ci siano alcune disomogeneità stilistiche e contenuti extra che potrebbero essere più sviluppati, questi difetti non compromettono la qualità complessiva dell’opera. “Nuova Storia del Cinema” è raccomandato a chiunque desideri avvicinarsi alla storia del cinema; sebbene i cinefili più esperti potrebbero non trovare tutte le risposte che cercano. In generale, il libro si distingue come un valido punto di partenza per esplorare il mondo del cinema.