Oltre Tevere: un’indagine visuale collettiva

Dopo ben 405 km percorsi a piedi, si appresta a giungere al termine “Oltre Tevere”, una esperienza di viaggio in cui il cammino e la lentezza sono gli strumenti privilegiati per indagare, tramite la fotografia, il territorio lungo il fiume sovrano della città eterna.

©Sarah Carlet

Partito il 5 settembre dal monte Fumaiolo a sud della Romagna, vicino alla cui vetta sorge il “fiume sacro ai destini di Roma”, il tragitto ha attraversato le località di Balze, Pieve Santo Stefano, Sansepolcro, Città di Castello, Marsciano, Todi, Baschi, Alviano, la riserva naturale Nazzano Tevere-Farfa, le bellezze paesaggistiche dei laghi di Montedoglio e Corbara, l’Oasi naturalistica di Alviano, solo per citare alcune tappe.

Il giorno 4 ottobre, dopo 30 giorni di cammino, è previsto l’arrivo alla foce del Tevere ad Ostia, con la presentazione del progetto presso il barcone di Marevivo a Roma, proprio in occasione della manifestazione Tevere Day.

©Giuseppe Chiantera

Ideato da Sarah Carlet e Arianna Catania di PhotoTales, associazione culturale impegnata nella promozione della cultura fotografica, il progetto ha visto il coinvolgimento di sei fotografi professionisti fra cui Pietro Vertamy e Ilaria Di Biagio di Around The Walk, laboratorio errante di progetti artistici e culturali, Claudia Gori, Marco Zorzanello, Giuseppe Chiantera e Claudia Borgia e la partecipazione del documentarista e sociologo Marco Saverio Loperfido di Ammmappalitalia, enciclopedia, libera e gratuita, dei sentieri, delle strade bianche, delle mulattiere.

© Ilaria Di Biagio_Around The Walk_

L’intento di “Oltre Tevere” è quello di scoprire, e raccontare per immagini, alcuni dei luoghi più suggestivi dell’intera penisola, di valorizzare il patrimonio paesaggistico di quell’Italia “minore” lontana dal turismo di massa, e di mappare un cammino ancora inedito lungo il Tevere.
Perseguito con la più antica modalità di viaggio ridotta alla sua essenza, con la lentezza come valore centrale, con un un forte impegno per la tutela ambientale ed uno sguardo rivolto all’indagine del paesaggio.

©Claudia Borgia

Inoltre il cammino di “Oltre Tevere” si inserisce all’interno in un più ampio progetto di rivitalizzazione del Tevere come importante risorsa pubblica, avviato già decenni fa dalla curatrice newyorkese Kristin Jones con la fondazione di Tevereterno onlus, tramite iniziative come Piazza Tevere, inaugurata nel 2005 con il monumentale fregio She Wolves, e più recentemente con il murale Triumph & Laments di William Kentridge.

©CLAUDIA GORI

Il gruppo, guidato dall’esperto camminatore Pietro Vertamy, tramite la pratica del Foot Transect, disciplina presa in prestito dall’ambito scientifico, ha raccolto una densa documentazione fotografica d’autore, del paesaggio e del territorio, consultabile sul canale Instagram e successivamente sul sito di Oltre Tevere, oltre alle storie narrate nel diario di bordo.
Anche il tracciato GPS sarà presto online e i comuni che hanno aderito al progetto lo potranno inserire nei loro siti istituzionali inserendo informazioni in merito alla foto selezionata lungo il tracciato.

©Giuseppe Chiantera

Raggiunto al telefono, in una pausa fra due tappe, Pietro Vertamy ha confermato l’esistenza, per lunghi tratti, di un territorio percorribile a piedi in modo abbastanza sicuro. Inoltre la forte antropizzazione del territorio permette sessioni di camminata in solitaria per non più di 20 km, agevolando in questo modo l’organizzazione delle tappe.

©Giuseppe Chiantera

Ma la vera conferma è quella che “non c’è soltanto il paesaggio che troviamo davanti agli occhi, ma soprattutto esiste un paesaggio fatto di umanità e di suoni che il viaggio a piedi rende evidente, un paesaggio fatto di incontri e di storie incredibili. Come l’ingegnere delle telecomunicazioni che lascia tutto e va ad allevare falchi, poiane e gufi in mezzo alle colline dove nasce il Tevere, oppure il vecchio che coltiva tabacco da settantacinque anni ed ora supervisiona il figlio, i due che hanno scoperto la specie di pomodoro rimasta immutata da secoli nel loro paese e nessuno se ne era mai accorto!”

Infine Sarah Carlet, l’ideatrice di “Oltre Tevere”, anch’essa raggiunta al telefono, commenta la completa assenza di supporto da parte delle istituzioni verso il progetto, che pur ha avuto una ottimo riscontro mediatico ed è innegabilmente di interesse comune.
Inoltre evidenzia la difficoltà degli abitanti di alcuni tratti del Tevere di unire le due rive opposte del fiume, creando vere complicazioni logistiche anche in prospettive turistiche future.

Il progetto si può ancora sostenere a questo link.

http://www.oltretevere.it

Mirko Bonfanti