Valentina ovvero “Is that your plastic gun or are you just glad to see me?”

Il libro “Valentina” di Andrea Olivo si rivela un’opera che trascende i confini della semplice fotografia di nudo, creando un ponte tra diverse forme d’arte e narrazioni. Prendendo ispirazione da fonti tanto diverse quanto affascinanti, Olivo crea un mondo visivo unico e avvincente, che attinge da un ricco panorama di influenze artistiche e letterarie. Antoine Blackler scrive una storia che accompagna alla perfezione le immagini. Valentina Violo è la modella perfetta per questa fiaba erotica.

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Influenze e Ispirazioni

Questo lavoro si nutre di una ricca trama di influenze artistiche e letterarie. L’eco di “Cowboy Kate” di Sam Haskins risuona nelle sue pagine, richiamando quella fusione di erotismo sottile e narrazione visiva che ha reso celebre l’opera di Haskins. Allo stesso tempo, l’essenza della “Valentina” di Guido Crepax permea il libro, infondendogli quello spirito di sensualità intelligente e sofisticata tipica del fumetto d’autore italiano.

Ma c’è di più: come un filo sottile che lega il tutto, si percepisce l’influenza delle fiabe dei fratelli Grimm. Una violenza sottesa e soffusa. Questa connessione con il mondo fiabesco aggiunge un elemento di magia e mistero, trasformando “Valentina” in un racconto visivo che oscilla tra il reale e il fantastico.

Un Tocco di Surrealismo Bozzettiano

Noi di Discorsi Fotografici ci vediamo anche l’inclusione di elementi che richiamano “West and Soda” di Bruno Bozzetto, il che aggiunge una dimensione surreale e ironicamente sovversiva all’opera di Olivo. Proprio come Bozzetto utilizza l’animazione per decostruire e reinventare il genere western, Olivo sembra applicare un approccio simile alla fotografia di nudo artistico.

In “West and Soda”, Bozzetto gioca con i cliché del western, creando un mondo dove l’assurdo e il familiare si fondono in modo esilarante e sorprendente. Allo stesso modo, nelle fotografie di Valentina, possiamo percepire un sottile sovvertimento delle convenzioni del nudo artistico. Olivo crea scenari dove l’inaspettato e il familiare coesistono, sfidando le aspettative dello spettatore.

Valentina: Un’Eroina Fuori dagli Schemi

Come i personaggi stravaganti di “West and Soda”, Valentina emerge come una figura che sfida le convenzioni. Non è la classica pin-up né la tipica musa artistica. Invece, incarna una sorta di anti-eroina fotografica, che con la sua presenza destabilizza e reinventa i canoni estetici tradizionali.

Il suo erotismo non convenzionale e la sua attitudine giocosa richiamano lo spirito irriverente dei personaggi di Bozzetto. Valentina sembra muoversi in un mondo dove, come nel Far West surreale di “West and Soda”, le regole della realtà possono essere piegate e rimodellate a piacimento.

Umorismo e Critica Sociale

Così come “West and Soda” utilizza l’umorismo per commentare sugli stereotipi e le convenzioni sociali, anche l’opera di Olivo sembra contenere un sottile elemento di critica. Valentina fa quello che vuole, in una sorta di naturismo che si riempie e si svuota a fasi alterne di una forte componente erotica, e nulla le è impossibile.

Valentina: Ninfa Contemporanea in un Mondo di Favole

In questo contesto ricco di riferimenti, Valentina emerge come una figura ancora più affascinante. Non è più solo una modella o un soggetto fotografico, ma diventa una sorta di eroina fiabesca moderna. La sua presenza evoca le ninfe delle antiche leggende, ma con una consapevolezza e una complessità tutta contemporanea.

Il suo corpo non è definito da curve convenzionali o stereotipi di bellezza, ma si trasforma e si adatta come l’acqua che scorre, assumendo forme sempre nuove e sorprendenti. Questa fluidità riflette la natura mutevole delle fiabe stesse, dove nulla è come sembra e tutto può trasformarsi in un battito di ciglia. Lei resta se stesso ma un paio di stivali la cambiano e basta un giocattolo come una pistola di plastica per giocare con noi e colpirci al cuore, o più in basso, e farci cascare morti o svenuti ai suoi piedi.

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Un Viaggio nell’Immaginario Collettivo

Le immagini di “Valentina” ci trasportano in un regno dove la realtà si fonde con l’immaginazione, proprio come nelle fiabe dei Grimm. Qui, i confini tra il tangibile e l’onirico si dissolvono, creando un paesaggio visivo dove ogni elemento diventa parte di una narrazione più ampia.

Olivo gioca per creare composizioni che sono più simili a dipinti onirici che a semplici fotografie. In questo modo, invita lo spettatore a esplorare non solo la bellezza fisica di Valentina, ma anche i mondi interiori e le storie che essa evoca. Nasconde per mostrare di più.

Dettagli e Fetiscismo Artistico

Con una sensibilità che ricorda l’attenzione al dettaglio di Crepax, Olivo esplora anche aspetti più intimi della bellezza femminile e ci fa immaginare quello che non vediamo. I piedi di Valentina, nascosti dagli stivali, ad esempio, diventano soggetto di fascino e mistero, elevati a un livello di fetiscismo artistico che aggiunge profondità e complessità all’opera. Ci vengono visivamente negati ma ci vengono descritti in modo erotico nel racconto.

Fusione di Stili e Influenze

In conclusione, “Valentina” di Andrea Olivo si configura come un’opera che trascende i confini tra diversi media e generi artistici. Fondendo l’estetica della fotografia di nudo con elementi del fumetto, dell’animazione e della fiaba, Olivo crea un mondo visivo ed erotico unico dove la bellezza, l’umorismo e la critica sociale coesistono in un equilibrio delicato e affascinante. Ma forse ci siamo immaginati tutto e lo scopo era solo farci sparare con una pistola di plastica.